A San Gavino Monreale proseguono senza sosta i lavori nel cantiere del futuro Nuovo Ospedale, con continui sopralluoghi da parte della ASL, dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini per verificare lo stato di avanzamento e il rispetto del cronoprogramma.
Entro i primi mesi del 2024 si procederà all’elevazione corpo A, il cui completamento permetterà l’inizio delle tramezzature interne e l’avvio degli impianti partendo dal piano seminterrato a salire sugli altri livelli.
Esprime grande soddisfazione Carlo Tomasi che, nella duplice veste di Sindaco di San Gavino ed ex Primario di Ostetricia e Ginecologia proprio nel nosocomio sangavinese, intravede grandi prospettive non solo per San Gavino, ma per tutto il vasto territorio che rientra nel bacino dell’ospedale.
“Avendo speso praticamente tutta la mia carriera e vita professionale all’interno dell’ospedale Nostra Signora di Bonaria
– spiega Carlo Tomasi – è facile comprendere il mio coinvolgimento emotivo ed istituzionale circa la realizzazione di quello che per molti disfattisti era soltanto un’utopia, ovvero la nascita del nuovo ospedale di San Gavino Monreale, che, a dispetto del nome, in realtà sarà l’ospedale di tutto il Medio Campidano e servirà anche l’alta Marmilla e vaste aree dell’Oristanese”.Un risultato storico, per un territorio tra i più poveri d’Italia spesso “spogliato” di infrastrutture e servizi in favore delle grosse aree metropolitane. Vanno sicuramente ricordate le battaglie di istituzioni locali e cittadini negli ultimi decenni, quando da Cagliari parevano giungere notizie di revoca dei finanziamenti o quando qualcuno diceva, testuali parole, che “l’ospedale di San Gavino dovrebbe essere chiuso, ha un bacino d’utenza ristretto e un paziente da lì impiega venti minuti per arrivare al Brotzu. Quei soldi li utilizzerei per le ferrovie veloci”.
Fortunatamente oggi il fantasma del definanziamento in favore degli ospedali di Cagliari e del Sulcis-Iglesiente è stato definitivamente esorcizzato e il Medio Campidano può guardare con più ottimismo al futuro.
“Parliamo di una vittoria straordinaria, ancor di più se si considera che giunge in un periodo storico di gravi tagli alla spesa sanitario e di chiusura delle infrastrutture. Parliamo di un progetto eccezionalmente ambizioso – continua il primo cittadino di San Gavino – che incarna e ripaga le speranze, gli sforzi e le battaglia dell’intera comunità. Una nuova era con una prospettiva inaudita in termini di implementazione dei servizi, benefici economici, indotto e rilancio morale e psicologico della collettività. E noi ci siamo impegnati al massimo per garantirne l’iter amministrativo-burocratico, vigilando attentamente sul cronoprogramma, cercando una costante collaborazione ed un rapporto quotidiano con la FINSO, la società aggiudicataria dell’appalto, sollecitando tutti gli attori in causa, al fine di portare a termine un percorso lungo 20 che si stava complicando in modo preoccupante”.
Al momento, in media, la forza lavoro impie risulta di circa cinquanta operai, stando all’ultimo SAL della ASL del Medio Campidano.
“Siamo davvero orgogliosi di aver contribuito a far sì che l’utopia si radicasse nella realtà e che si potesse assistere all’alba di una nuova era, con una nuova infrastruttura strategica che non piove dall’alto in virtù di ragioni oscure, ma viene a premiare la caparbietà che nasceva dalla convinzione di difendere l’utilità pubblica” conclude Carlo Tomasi.