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Sanluri, in mostra i reperti dell’età nuragica e punico-romana del Medio Campidano

Sanluri riscopre e valorizza il suo passato, fondamentale per la comprensione e la valorizzazione dell’identità di una comunità. Esplorare le testimonianze degli avi, che siano manufatti, documenti o tradizioni tramandate, è un viaggio significativo per acquisire consapevolezza della propria storia.

La cittadina, già famosa per la conservazione della propria identità storica grazie al castello medievale intitolato a Eleonora d’Arborea, per la rievocazione storica “Sa battalla de Seddori”, la Festa del Borgo, il museo della Casa del Pane e della tradizione contadina e il Museo Storico Etnografico dei Cappuccini, aggiunge una nuova tessera all’offerta storico-culturale: sarà infatti trovata una nuova casa ai tanti reperti di epoca nuragica e punico-romana emersi dalla terra, nei campi dell’agro di Sanluri.

Si tratta di armi, anfore, gioielli e corredi funebri ritrovati durante una campagna di scavi avvenuta circa cinquant’anni fa e che a breve troveranno dimora in un nuovo museo cittadino.

“Abbiamo dato l’incarico ad una archeologa – spiega Alberto Urpi, Sindaco di Sanluri – la stessa che da giovane partecipò a questi scavi nelle campagne di Sanluri, Cristina Paderi, di selezionare i reperti migliori, pulirli e con il sanlurese Cristian Sanna, laureato in beni archeologici, e i responsabili del polo museale decideremo dove e come esporli Sanluri potrà scoprire i suoi segreti archeologici, dal pre-nuragico all’età punico-romana; questa parte di identità storica e archeologica è ancora all’oscuro di molti dei suoi cittadini, e finalmente, la cultura umanistica ha incontrato il sostegno di una persona che ha dimostrato una sensibilità feconda, così che, una volta tanto, l’antichità potesse ritornare a noi”.

La riscoperta del passato non è solo un atto di nostalgia, ma un impegno verso la conoscenza, la riflessione e l’arricchimento dell’identità collettiva di un territorio. Attraverso questa connessione con le esperienze precedenti, una comunità può imparare dalle sfide superate, celebrare le imprese passate e affrontare il futuro con una consapevolezza più profonda.

“Torneranno a contemplare la luce i grandi padri nuragici, quelli punico-romani, che qui hanno abitato e contribuito nello sviluppo di Sanluri come centro di snodo fondamentale per il Campidano, lasciando insediamenti che hanno rappresentato, secondo la ricostruzione dello storico Attilio Mastino, la sede degli scontri tra Amsicora e l’Urbe latina. Troveremo che – conclude Alberto Urpi – tra le zolle della terra dei campi indorati, molti e antichi uomini hanno lasciato una grande eredità”.

I segreti del passato del Campidano saranno svelati presto: non resta che attendere per poterli ammirare e studiare nel nuovo museo dedicato alla storia di Sanluri e di un intero territorio.

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