Caritas Ales-Terralba, laboratori dedicati all’invecchiamento attivo
Nove incontri formativi dedicati alla terza età e all’invecchiamento attivo. Per combattere la solitudine favorendo occasioni di socializzazione e nuove esperienze arricchenti, la Caritas di Ales-Terralba ha promosso da ottobre a dicembre “I laboratori di FormAzione”, diversi appuntamenti itineranti ospitati a San Gavino, nel centro pastorale diocesano, ad Arbus, nella chiesa San Sebastiano, a Sardara, nella Chiesa della B.V. Assunta e a Terralba, nel Salone San Pietro Apostolo.
Incontri, che si sono conclusi nei giorni scorsi, rivolti non solo per i pensionati, ma ai caregivers, alle famiglie e a tutta la comunità in generale. In tutte le serate si è dato ampio spazio al confronto: a San Gavino, gli incontri sono stati curati dalla pedagogista Martina Fanni, con l’appuntamento dedicato al tema “anziani: promuovere una buona qualità della vita, sia in termini funzionali che cognitivi, dalla psicologa Elena Pala sul tema “Invecchiamento attivo e caregivers: aver cura di sè per aver cura dell’altro”, e da alcuni referenti della Direzione Provinciale INPS di Oristano per approfondire le questioni “Inps a supporto degli over 65: assistenza, previdenza e nuovi canali di comunicazione”. Un modo per tenersi informati su come accedere a servizi importanti e come migliorare la qualità della vita.
Queste iniziative che hanno la regia della coordinatrice del progetto Chiara Laino, sono inserite nel progetto Argento vivo della Caritas di Ales-Terralba realizzato in collaborazione con l’associazione Vides Auxilium Odv, Il Centro Culturale e di Alta Formazione, l’Istituto di Scienze Religiose diocesano “Mons. GM Pilo” e il Centro d’Ascolto Madonna del Rosario.
“Con questo progetto abbiamo coinvolto circa 300 persone over 60 nei laboratori di formazione, ai quali si aggiungono altri 500 partecipanti alle numerose iniziative offerte in questi mesi”, spiega la coordinatrice Chiara Laino. “Le persone hanno potuto informarsi, incontrarsi e nello stesso tempo essere parte attiva grazie alle loro esperienze narrate e condivise”.
