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martedì, 19 Novembre 2024
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Quanti ragazzi si iscrivono all’università in Italia ogni anno?

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In Italia l’università preserva ancora un certo prestigio tra i giovani studenti, i quali una volta terminate le scuole superiori, decidono di proseguire iscrivendosi ad un corso di laurea. L’ambizione è tutto nella vita, e certamente approfondendo le proprie conoscenze si può trovare con più facilità l’impiego dei sogni. Tuttavia, ci sono dei dati da dover segnalare riguardanti proprio le iscrizioni dei ragazzi nelle università in Italia, e si tratta di registrazioni a cadenza annuale.

Sebbene si tratti di una minoranza, è giusto segnalare che diversi studenti decidono di trasferirsi all’estero per la loro formazione accademica dato che in alcuni Paesi – e lo conferma anche una presentazione delle università dell’Australia curata dall’agenzia di orientamento Lae Educazione Internazionale – il numero di atenei accreditati dai principali ranking universitari mondiali è nettamente superiore rispetto all’Italia. Ma proprio considerando ciò, non avendo un’ampissima scelta all’interno della penisola italiana: quanti ragazzi si iscrivono all’università ogni anno qui in Italia?

I dati annuali relativi alle iscrizioni dei ragazzi alle università italiane

Stando ai dati registrati dal MIUR, attualmente è stato possibile riscontrare che gli studenti i quali si sono iscritti ai test di ammissione delle università italiane sono circa 270.000. Tuttavia, c’è da considerare che una delle vette massime raggiunte nel nostro secolo risale all’anno accademico 2016/2017, quando gli studenti immatricolati sono stati precisamente 274.339. Le ragazze erano prevalenti rispetto ai ragazzi, con la percentuale del 55%. Ma un altro dato interessato è senz’altro quello legato all’età dei giovani studenti: le iscrizioni indicano che il 41% degli immatricolati è sotto i 25 anni.

In rapporto all’Ocse, si segnala che gli altri Paesi interni alla suddetta organizzazione presentano una media del 48% di studenti under 25 iscritti alle varie facoltà universitarie. Infine, la media italiana registrata per genere rivela una netta differenza oggigiorno: le ragazze sotto i 25 anni che si sono iscritte per la prima volta all’università italiane sono il 50% del totale degli immatricolati. I ragazzi, invece sono al 35%. Per citare nuovamente la media Ocse, anche da questo punto di vista, è bene osservare che la media femminile nel resto dei Paesi è del 55%, mentre quella dei maschi è del 43%.

L’analisi dei dati attuali

Sulla base dei dati attuali proposti nel precedente paragrafo, è possibile avanzare un’analisi piuttosto evidente. Le iscrizioni alle università italiane sono in calo con il passare degli anni, e ciò era lapalissiano anche in precedenza, poiché gli iscritti totali nell’anno accademico 2010-2011 erano pari al 48%, mentre già nell’anno accademico 2014-2015 la percentuale diminuisce al 46%. Un’altra informazione inequivocabile ci dice che gli italiani o cominciano l’università subito, oppure non si iscrivono più tardi: nel complesso, il 90% degli immatricolati ha meno di 25 anni.

La media dell’età dei nuovi iscritti all’università è di circa 20 anni. Infine, il dato relativo alla spesa per l’istruzione è decisamente più basso rispetto alla media dell’Unione Europea, poiché in Italia la percentuale è pari all’1%, mentre la media dell’UE è di 1,4%. L’Italia presenta anche un minor numero di docenti rispetto agli altri paesi europei, e anche in questo caso il dato è incontestabile: si tratta complessivamente di 90.000 docenti universitari, mentre in Francia, Inghilterra, Germania e Spagna si parla di numeri che partono da un minimo di 109.000.

Quali sono i corsi di laurea più frequentati nelle università italiane

I corsi di laurea più frequentati nelle università italiane sono quelli tradizionali, poiché i vari Green Economy o quelli relativi alla digitalizzazione e alle biotecnologie industriali, sono recenti e non hanno attualmente attecchito al meglio. Infatti, i numeri rivelano che gli studenti italiani prediligono i corsi di laurea da considerarsi ‘storici’, i quali vengono affrontati al meglio nelle principali università nostrane, tanto che alcune di esse sono conosciute sul piano internazionale. Si tratta in particolare di: Giurisprudenza; Medicine e le sue branche; Economia e le sue declinazioni; Ingegneria e le sue declinazioni; Scienze Motorie.

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