In Sardegna quasi 400 attività vivono di sport e ben 4.500 sono organizzazioni no profit. 126milioni il fatturato annuo. Praticanti, spesa e partecipazione: ecco i dati nell’Isola. Maria Amelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Sosteniamo lo sport-system perché ne condividiamo i valori e gli insegnamenti. Aiutare tutte le attività e incoraggiare tutte le sportive e gli sportivi”.
“Confartigianato Sardegna sostiene lo sport-system perché ne condivide i valori e gli insegnamenti: le aziende distribuite sul territorio regionale e nazionale contribuiscono a rafforzare il messaggio educativo di cui l’attività sportiva, ad ogni livello, si fa portatrice e che genera grande indotto economico e sociale per le comunità locali”.
E’ questo il messaggio che vuole mandare la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, in occasione della Settimana europea dello sport (European Week Of Sport, EWOS), che si concluderà domani 30 settembre, e dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati della modifica dell’articolo 33 della Costituzione al quale è stato aggiunto il comma: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.
Per questo l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna ha voluto realizzare un dossier sul legame che unisce le realtà economiche alle attività sportive nell’Isola. I dati, su fonte Istat, dicono che in Sardegna ben 398 imprese fanno dello sport la loro principale attività organizzando attività ed eventi, gestendo impianti, creando corsi, confezionando abbigliamento, realizzando articoli e accessori, fabbricando parti e pezzi, dando lavoro a 816 dipendenti. A queste cifre vanno aggiunte le 4.573 istituzioni no profit che nell’Isola gravitano in questo mondo che da sempre ha dato lustro all’Isola e al resto dell’Italia. Il fatturato stimato delle imprese registrate della Sardegna si aggira sui 126milioni di euro.
La Sardegna è al 13esimo posto nazionale per numero di aziende: apre la Lombardia con quasi 6mila realtà e chiude il Molise con 63. A livello nazionale le attività registrate cono oltre 25mila con oltre 70mila addetti regolari, per un fatturato di 8 miliardi, 4 miliardi di valore aggiunto e 3 miliardi di esportazioni.
A livello territoriale 134 attività imprenditoriali operano nella provincia di Cagliari con 345 addetti, 100 nel territorio nel Nord Sardegna con 314 addetti, 44 nel Sud Sardegna con 97 dipendenti, 32 a Oristano con 38 addetti e 29 a Nuoro con 43 addetti.
Per Confartigianato Sardegna non si tratta solo di business ma è mondo del lavoro, anche quello artigiano, va a poco a poco modificandosi e guarda sempre di più al welfare aziendale e al benessere dei dipendenti come a strumenti essenziali anche per la produttività.
“Il legame tra aziende e mondo dello sport si fa sempre più stretto – commenta la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – infatti i valori promossi dallo sport rispecchiano sempre di più i valori che le aziende di oggi desiderano perseguire e ai quali vogliono fare riferimento. Come ad esempio la sostenibilità e il basso impatto ambientale, l’energia e l’efficienza, ma anche la determinazione nel voler raggiungere i propri obiettivi e nel puntare all’eccellenza”. “Le imprese artigiane sono dei portentosi campi di allenamento – prosegue – molti dei nostri imprenditori amano lo sport e lo praticano dentro e fuori la loro azienda: gestire in modo vincente il rapporto con i dipendenti e con i fornitori aiuta a migliorare il proprio self-control e l’efficacia della comunicazione, come sa fare un saggio ed esperto capitano durante la partita di calcio o di rugby della sua squadra”.
Confartigianato ha analizzato anche la spesa pubblica per lo sport: la Sardegna, con 17 euro pro capite, è al settimo posto nazionale per gli investimenti fissi dei Comuni in impianti sportivi. La classifica è aperta dalla Provincia di Bolzano con quasi 56 euro e chiusa dal Lazio con 4, con una media nazionale di 10.
Per ciò che riguarda i praticanti, l’Isola è al 14esimo posto nazionale con il 33,3% delle persone che pratica sport con continuità. Apre sempre Bolzano con il 61% e chiude la Calabria con il 18, contro una media nazionale del 34,6%.
Infine, per quanto riguarda la partecipazione a manifestazioni ed eventi dei cittadini, l’Isola con il 22,3% è al sesto posto nazionale. Apre Bolzano con 26,7% e chiude la Sicilia con il 13, contro una media nazionale del 18,7%.
“Queste aziende svolgono un ruolo cruciale nella nostra società, influenzando positivamente la vita di milioni di persone in tutto il mondo – continua la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – lo sport è molto più di una semplice competizione; è una fonte di ispirazione, di aspirazione al successo e di unione. Le imprese che lavorano con in questo settore hanno il potere di trasformare questa passione in realtà. Forniscono l’attrezzatura e l’abbigliamento che atleti e appassionati usano per eccellere nelle loro discipline preferite e gestiscono in modo diretto e concreto “le case” dove gli sportivi si ritrovano ogni giorno”. “Inoltre organizzano eventi che catturano l’immaginazione e sostengono quegli atleti che dedicano la loro vita a perseguire la grandezza – sottolinea la Lai – queste centinaia di piccole realtà non sono solo creatrici di prodotti e servizi, ma veri e propri catalizzatori di cambiamento sociale, promuovendo uno stile di vita sano, incoraggiando le persone a muoversi, a sfidare se stesse e a superare i propri limiti. Attraverso sponsorizzazioni e partnership, consentono agli atleti di concentrarsi sul loro allenamento e di rappresentare con orgoglio le loro nazioni in competizioni internazionali”. “Ma c’è di più – rimarca la Presidente di Confartigianato Sardegna – le realtà che lavorano con lo sport spesso abbracciano valori fondamentali come l’inclusione e la diversità. In un mondo che talvolta sembra diviso, lo sport unisce. Senza dimenticare che sono soprattutto le piccole imprese quelle che investono in progetti che promuovono l’uguaglianza di genere, l’accessibilità per le persone con disabilità o l’educazione sportiva nelle comunità svantaggiate dimostrano una leadership ispiratrice. Inoltre, queste aziende possono avere un impatto positivo sull’ambiente, promuovendo la sostenibilità attraverso prodotti eco-compatibili e iniziative per la tutela dell’ambiente”.
“Infine queste imprese non sono semplici attori commerciali – conclude la Presidente Lai – bensì sono custodi di una cultura globale che ci unisce attraverso la passione, la disciplina e la realizzazione di sogni. Oggi, celebriamo il valore di queste imprese e riconosciamo l’importanza del loro contributo alla nostra società. Possiamo guardare a loro come fonti di ispirazione e come partner nell’edificazione di un mondo migliore attraverso lo sport”.