Arbus, comune del Sud Sardegna, di 5.869 abitanti, proprietario di un immenso patrimonio costiero solo in minima parte sfruttato a fini turistici è in caduta libera per quanto riguarda il decremento demografico passando da 7012 abitanti stimati al 31 dicembre 2001 ai 5.869 del 2023. Una perdita secca di quasi un quinto della popolazione.
Le ragioni di questo grave decremento sono derivate da diversi fattori. Innanzitutto il decremento delle nascite e l’aumento dei morti; ma soprattutto è dovuto al fenomeno migratorio. Sono infatti sempre più gli arburesi che emigrano in altre parti d’Italia e all’estero. La mancanza di lavoro, ormai endemica dopo la crisi mineraria ed un turismo che non è mai decollato veramente, costringe tanti giovani a far le valigie ed a partire. È veramente triste girando per l’ex paese minerario vedere tanti cartelli affissi sulle porte delle case con la scritta “Vendesi”. Comunque i residenti non si scoraggiano e cercano in qualche modo di darsi da fare per superare la crisi che riguarda soprattutto il settore commerciale. Non parliamo di proposito in questo pezzo delle note marine arburesi e ci soffermiamo invece sul centro abitato. Le domande poste alle persone incontrate per strada o all’interno di bar o esercizi commerciali sono sempre le stesse: per quale ragione un turista dovrebbe decidere di visitare Arbus? Cosa offre Arbus ai visitatori?
Gianni Lampis titolare di una macelleria: “Penso che il turista non si fermi nel paese perché mancano le attrattive. Credo anche che il senso unico della strada principale non incoraggi il turista a passare per il nostro paese e ciò è un danno per l’economia. Certe attività commerciali inoltre non sono presenti e pertanto molti visitatori preferiscono fare acquisti nei comuni viciniori. Col mondo globalizzato è sempre più difficile per i piccoli commercianti riuscire a reggere la concorrenza. Qualcuno sostiene che i commercianti arburesi non investano nella loro attività. Forse queste persone non sanno che per poter investire bisogna avere anche disponibilità finanziaria che spesso manca proprio perché le vendite sono scarse”. Enrico Frongia, titolare del bar “La Piazzetta” afferma: “I turisti e gli emigrati che rientrano per le ferie nel proprio paese quest’anno sono stati sicuramente in misura inferiore rispetto allo scorso anno. È probabile che la mancanza di attrattive valide e altri fattori abbiano condizionato negativamente la presenza dei turisti. Ad Arbus diversi anni fa era stato costituito il consorzio “Ciao Arbus” con lo scopo di incentivare la ricettività e controllare la qualità dei servizi offerti appunto attraverso il marchio “Ciao”. Non so quanti siano attualmente gli aderenti”.
Abbiamo incontrato due giovani ragazze e abbiamo chiesto loro un parere: “I turisti da ciò che ho potuto notare sono sicuramente meno dello scorso anno – asserisce V.S. – Probabilmente la diminuzione è stata influenzata anche dagli alti costi dei mezzi di trasporto, aerei e navi. Penso ne abbia risentito tutta la Sardegna. Arbus più che altro costituisce un punto d’appoggio, di passaggio, per coloro che intendono recarsi nelle marine arburesi. Nel paese la sera, mancando spesso iniziative di tipo culturale e ricreativo, le persone e i giovani in particolare hanno solo la possibilità di rientrare a casa o recarsi in uno dei numerosi bar, pizzerie, oppure dirigersi verso altre località più appetibili dal punto di vista attrattivo”. “Il turista che arriva ad Arbus – afferma S.U. – credo che in realtà sia partito per visitare le zone costiere molto note a livello nazionale e talvolta internazionale, ma del paese credo sappia ben poco e probabilmente rimane un po’ deluso quando si rende conto che visitandolo non costituisce una grande attrazione. Quest’anno i turisti mi sono sembrati meno della passata stagione e la maggior parte penso siano emigrati che arrivano magari con gli amici conosciuti nei luoghi dove lavorano. Il doppio senso di circolazione potrebbe rappresentare un vantaggio per gli esercizi commerciali, le botteghe artigianali e per gli stessi visitatori, se ci fossero parcheggi sufficienti. Senza un numero di parcheggi adeguato si potrebbe creare il caos sulla viabilità principale. Migliorando la ricettività turistica nel centro abitato e migliorando i servizi forse i turisti sarebbero maggiormente incentivati a venire ad Arbus”.
Mariano Fosci e Enrico Muntoni sono i proprietari del ristorante-pizzeria “Sa Lolla”: “Nel mese di maggio – sostengono – dal numero delle presenze avevamo pensato ad una buona stagione anche nei mesi di luglio e agosto e invece alla fine il numero delle presenze nei mesi centrali dell’estate sono diminuite. Sicuramente hanno influito negativamente gli aumenti del costo dei viaggi, ma anche, come sempre, la viabilità verso le marine ed in particolare la strada per Piscinas in buona parte sterrata e talvolta dissestata. I tempi di percorrenza secondo noi sono molto importanti perché chi soggiorna nelle marine e vuole raggiungerci spesso è scoraggiato dal mettersi in viaggio. C’è poi il solito problema del decoro del paese e delle iniziative in grado di attrarre il turista. Speriamo che l’attuale amministrazione comunale riesca a risolvere almeno in parte i problemi che costituiscono una forte limitazione per i visitatori”.
Marino Gessa, gestore dell’hotel Meridiana, una trentina di camere, non si lamenta per il numero di presenze. “Nel mese di luglio abbiamo avuto un calo di presenze di circa il 5% rispetto al 2022 ma ad agosto abbiamo confermato i numeri della scorsa stagione. Tuttavia siamo soddisfatti perché abbiamo lavorato bene anche nei mesi invernali, non con i turisti, ma grazie a lavoratori operanti nei cantieri della zona. Credo – continua Gessa – che per il futuro l’Amministrazione Comunale dovrebbe prendere in considerazione la tassa di soggiorno, anche se minima, e gli introiti potrebbero essere reinvestiti in attività di tipo culturale e nel campo degli spettacoli, settore spesso trascurato. Fra le recensioni dei nostri ospiti una costante riguarda il fatto che la sera il paese non offra niente e tale fatto non favorisce certo la permanenza dei turisti”.
Non si può certo dire che non ci sia stato l’impegno da parte dell’Associazione Pro Loco, i cui aderenti, tutti volontari, hanno fatto il possibile per rendere il periodo vacanziero in grado di rispondere alle aspettative dei visitatori, ma il loro impegno come quello di altre associazioni operanti nel paese, non è bastato. In realtà per fare una programmazione adeguata delle iniziative turistiche e culturali non basta il grande impegno profuso dalle associazioni di volontariato, alle quali va dato il merito di averci provato con tutte le risorse umane disponibili. Perché la cittadina di Arbus sia in grado di garantire una buona attrazione per i turisti oltre alle risorse umane servono soprattutto le risorse finanziarie. Insomma non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Penso che gli amministratori comunali per il futuro dovrebbero intervenire in modo più deciso e se veramente credono nello sviluppo turistico dovrebbero soprattutto destinare fondi cospicui per rendere credibile la loro volontà.
L’idea già attuata in diverse parti d’Italia di uno sviluppo del cosiddetto “Albergo diffuso” forse potrebbe aiutare ad invertire la rotta del decremento demografico dando opportunità di lavoro anche a tanti giovani. Arbus con il suo territorio ha delle potenzialità di sviluppo turistico enormi. Basti pensare all’enorme patrimonio costiero e naturalistico. Ad Arbus un circuito museale è praticamente già attivo con il” Museo del coltello sardo” di Paolo Pusceddu e il “Museo Antonio Corda: Arti e Mestieri Antichi della Sardegna”. Va migliorato il decoro del paese in generale, dalle piazze alle strade, ai marciapiedi, impossibili da utilizzare e pericolosi sia per i disabili che per le persone senza problemi fisici; il polmone verde della pineta di “Sa Conca ‘e s’ollastu”, oggi impraticabile e abbandonato a sé stesso dovrebbe essere sistemato. Non si intendono fare critiche all’amministrazione attuale ma ad essa ci pare legittimo chiedere un cambio di marcia per realizzare quanto prima possibile tutte le iniziative necessarie per migliorare il centro abitato.
Angelo Concas