1 miliardo e 200milioni di euro: ecco il valore delle presenze turistiche straniere (6 milioni) in Sardegna. Nel 2022 le presenze totali nell’Isola sono state 15milioni. Maria Amelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Numeri importanti ma dobbiamo impegnarci tutti per “affascinare e catturare” gli ospiti stranieri. Turismo significa crescita e occasione di sviluppo ma le imprese si devono evolvere e offrire servizi sempre più elevati”.
Il grande tesoro del turismo sardo sono i turisti stranieri e lo confermano i numeri del 2022: i 6 milioni di presenze estere hanno portato nelle casse dell’economia sarda oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro. Il tutto in un sistema turistico che ha registrato in totale oltre 15 milioni di presenze di cui oltre 6 milioni sulla sola provincia di Sassari-Gallura, con Arzachena al top con 1milione e 157mila presenze.
E’ questo, in estrema sintesi, ciò che emerge dal dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, sull’estate 2023 e sulla ripresa del turismo, proveniente soprattutto dagli altri Paesi, che ha analizzato i dati ISTAT e quelli della Banca d’Italia nel 2022 e in quest’anno.
L’analisi dell’Associazione Artigiana ha rilevato anche come, lo scorso anno, il sistema turistico della Sardegna fosse nella top 5 delle destinazioni regionali.
“In attesa dei dati di questa estate 2023, che ci auguriamo possano confermare un trend positivo– commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è innegabile come anche gli stranieri siano tornati nelle nostre località. Su questi dobbiamo puntare sempre più nel futuro, promuovendo all’estero le nostre bellezze e il viver bene sardo, non dimenticando di puntare anche su altri fattori competitivi come possono essere i vari servizi innovativi e alla persona e i trasporti interni ed esterni. Insomma, dobbiamo affascinarli e catturarli”. “Il successo della Sardegna potrà continuare a esserci – continua la Presidente
– ma dobbiamo puntare su chi arriva da oltreconfine, soprattutto nei mesi di spalla. I flussi stranieri non amano solo il mare: vogliono la cultura e la conoscenza del territorio e dell’enogastronomia. La digitalizzazione e l’evoluzione delle nostre strutture permetterà di avere turismo tutto l’anno”. “Al di la del necessario e ovvio incremento del turismo straniero – prosegue la Presidente di Confartigianato Sardegna – per una piena ripresa, dopo pandemia guerra e crisi varie, sarà fondamentale l’apporto della sempre maggiore fetta di turismo interno e di prossimità che permetterà di rilanciare anche il sistema delle imprese a valore artigiano che permette di trasmettere i valori del “saper fare” artigiano. Le piccole realtà territoriali sono, infatti, una componente essenziale del fattore attrattivo del territorio, con le diverse specializzazioni e la capacità di mettere in rete realtà differenti, in una logica di promozione integrata e flessibile, che contempla sia le imprese della ricettività, sia quelle in grado di elevare il livello di attrattività per specificità produttive, come la moda e design, enogastronomiche, dei servizi e culturali”.I dati del dossier di Confartigianato Sardegna, dicono anche come il sistema turistico della Sardegna nel 2022 risultava tra le prime cinque destinazioni regionali in Italia per vacanze lunghe (4 giorni e più) nel periodo estivo di luglio-settembre 2022. Nel 2022 nella nostra Isola le presenze totali nei mesi estivi di luglio, agosto e settembre sono state di quasi 10 milioni, pari al 66,9% del totale presenze annue. Rispetto all’estate 2021 sono cresciuti i pernotti (+17,3%) a fronte di un aumento più consistente delle presenze estere (+42,2%), che rappresentano il 41,9% delle presenze turistiche sull’Isola nel periodo estivo, rispetto alle presenze italiane (-4,2%).
“Questi dati non possono che farci ben sperare per lo sviluppo economico della nostra Isola e, soprattutto, per questa estate 2023 – rimarca la Presidente –. ciò significa soprattutto che le imprese stanno lavorando bene, che si sta investendo anche grazie agli incentivi e non dobbiamo mai dimenticare che turismo significa sviluppo. La nostra Sardegna, dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ci offre tantissimo. Se riusciamo a sfruttare bene ciò che abbiamo riusciamo a creare economia senza inventarci nulla di impossibile”.
In ogni caso, sempre secondo l’analisi dell’Associazione di Categoria, nel confronto con l’estate 2019 le presenze dell’estate 2022 risultavano ancora inferiori (-1,1%), dinamica negativa determinata dal mancato recupero del flusso dall’estero (- 11,4%) poiché al contrario i pernotti dei residenti salgono (+8,0%). Le presenze turistiche estive superano i livelli 2019 per la sola provincia di Nuoro (+6,3%) dove si concentrano il 19,1% delle presenze; restano invece al di sotto per Cagliari (-7,6%), Oristano (-3,7%), Sud Sardegna (-2,4%) e Sassari (-1,9%).
Esaminando in modo più approfondito i dati sul movimento dei clienti negli esercizi ricettivi relativi al 2022 si osserva come in Sardegna il numero di presenze turistiche (notti trascorse nelle strutture turistiche), pari a 14.700.911, sia in fase di riassestamento e recupero rispetto a quello raggiunto pre-pandemia, nel 2019. Risultano difatti in salita i pernottamenti nell’ultimo anno, nel 2022 rispetto al 2021, del +38,3%, mantenendosi però ancora al di sotto del -2,9% alle oltre 15 mila presenze registrate nel 2019. Dinamica quest’ultima che seppur negativa risulta più contenuta rispetto a quella nazionale (-5,5%). Nell’ultimo anno crescono soprattutto le presenze straniere, che registrano un +78,2% nel 2022 sul 2021, slancio significativo ma insufficiente a permettere di superare le presenze straniere del 2019 (-13,2%). Nonostante ciò, la componente straniera nel 2022 sta tornando a rappresentare quasi la metà del turismo in regione (precisamente il 45,6% nel 2022, era il 35,4% l’anno precedente (2021) e il 51,0% nel 2019). In tutte le province dell’Isola si registrano crescite tendenziali (2022 su 2021) a doppia cifra del numero di presenze; tuttavia, se confrontiamo i dati 2022 con quelli del 2019 si accentuano differenze territoriali. Nel 2022 avviene il pieno recupero dei livelli di turismo raggiunti pre pandemia (2019) solo nella provincia di Nuoro-Ogliastra, dove si concentrano il 18% delle presenze turistiche (2^ dopo Sassari-Gallura), che nel 2022 registra un recupero del +4,2%. Al contrario per le altre 4 province le presenze odierne (2022) restano inferiori a quelle pre-pandemia (2019), rilevando maggiori difficoltà nel recupero a Cagliari (-12,4%) dove si concentrano il 9,3% delle presenze turistiche, a cui seguono Sassari (-3,6%) in cui si concentrano oltre la metà delle presenze turistiche, Oristano (-3,0%) dove si concentrano il 4,9% delle presenze e Sud Sardegna (-2,2%) dove si concentrano il 15,6% delle presenze. Sintetizzando a Sassari-Olbia le presenze sono state 7milioni e 679mila, a Nuoro-Ogliastra 2milioni e 100mila, nel Sud Sardegna 1milione e 776mila, a Cagliari 1milione e 363mila e Oristano 722mila.
Tra i primi comuni sardi per maggior numero di presenze turistiche nel 2022 – Arzachena (1milione e 157mila presenze), Alghero (1milione e 133), Orosei (807mila), Olbia (709mila), Villasimius (664mila), San Teodoro (637mila), Muravera (620mila), Budoni, Tortolì, Cagliari, Palau, Santa Teresa Gallura, Dorgali, Pula, Castiadas, Badesi, Aglientu, Stintino, La Maddalena, Golfo Aranci, Valledoria, Bari Sardo, Sassari, Domus de Maria, Oristano, Siniscola, Loiri Porto San, Paolo, Quartu Sant’Elena, Cardedu e Cuglieri – il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi supera ampiamente i livelli pre crisi a Valledoria (+79,6%), Badesi (+34,7%), Cuglieri (+30,0%), La Maddalena (+21,2%), Siniscola (+15,8%), Sassari (+14,4%), Castiadas (+13,6%) e Cardedu (+11,7%).
Al contrario il gap tra le presenze del 2019 e quelle del 2022 resta ampio e negativo nei comuni di Quartu Sant’Elena (-36,0%), Pula (-14,7%), Olbia (-14,3%), Golfo Aranci (-12,3%), Budoni (- 10,4%) e Santa Teresa Gallura (-10,1%).
Tra questi 30 comuni dell’Isola per più alto numero di presenze rileviamo tassi di turisticità, che misurano il livello di ‘affollamento’ turistico nel 2022, più elevati a: Aglientu, Castiadas, Stintino, Villasimius, Badesi, San Teodoro, Palau, Budoni, Muravera, Orosei E Domus de Maria.
Spesa turisti stranieri – Nell’ultimo anno è il turismo proveniente da paesi esteri a trainare il recupero. La spesa di turisti stranieri in Sardegna nel 2022 ammonta a 1,2 miliardi di euro, in crescita rispetto all’anno precedente (+422 milioni di euro, pari al +51,9%) superando anche l’ammontare di spesa registrato nel 2019 (+127 milioni di euro, pari al +11,5%). È necessario comunque ricordare che parte di questo aumento è correlato all’inflazione dei prezzi al consumo, pari al +9,1% in Sardegna nel 2022.
“Possediamo un patrimonio inestimabile da offrire al turista mondiale, ma senza la professionalità, l’intraprendenza, la voglia di investire il coraggio di rischiare dei nostri imprenditori, questi risultati non sarebbero arrivati – conclude la Presidente di Confartigianato – la Sardegna è una squadra compatta anche su un terreno difficile come l’incoming turistico, e quindi vince. L’impresa turistica sarda gestisce un’offerta vastissima, che va dal mare alle zone interne, dalle zone archeologiche ai piccoli paesi fino alle più varie offerte culturali. Sembra facile vincere con tante frecce al proprio arco, ma non lo è: serve spirito di squadra e grande capacità di valorizzare le diversità territoriali. E sono convinto che sia possibile fare ancora meglio in futuro”.