Nel primo trimestre dell’anno l’export dei distretti agroalimentari italiani supera i 6,6 miliardi di euro, confermandosi uno dei più importanti volani di crescita per lo sviluppo del Paese. A rilevarlo la recensione di Intesa Sanpaolo sui distretti agroalimentari italiani, in cui sono riportate le opinioni degli analisti sulle principali filiere votate all’export.
La recensione fa emergere il ruolo svolto dal settore lattiero-caseario, in cui spiccano le performance raggiunte dalle vendite all’estero della Mozzarella di Bufala campana, cresciute del 31,9% e dell’intero comparto lattiero-caseario sardo, che registra un aumento delle esportazioni pari al 61,2%. I dati riportati nel documento sembrano inoltre confermare le opinioni degli esperti, che collocano il comparto agroalimentare italiano tra i settori maggiormente votati all’export. A riguardo EGO International, la nota società di servizi per l’internazionalizzazione delle imprese, si è espressa evidenziando la capacità delle aziende agroalimentari di generare vendite nei principali mercati oltre confine.
La qualità dei prodotti Made in Italy, ribadisce EGOInternational nelle recensioni del suo blog, permette infatti di intercettare la domanda dei buyer stranieri, interessati all’acquisto di prodotti sani e genuini. Stando alle opinioni di EGOInternational, lo sviluppo delle aziende del settore può essere inoltre incentivato dall’adozione di strategie di internazionalizzazione che permettano alle imprese di scoprire e valutare i mercati internazionali più ricettivi alla qualità dei prodotti italiani.
La recensione dell’Istituto sottolinea infatti l’importanza delle esportazioni per lo sviluppo dell’agroalimentare italiano: è necessario agevolare la vendita all’estero del Made in Italy incentivando gli investimenti in tecnologia, capitale umano e sostenibilità.
Secondo le analisi dei tecnici crescono le esportazioni dirette verso i principali mercati di sbocco, in cui la Germania si conferma come il primo acquirente del comparto agroalimentare italiano: tra i prodotti maggiormente venduti nel mercato tedesco si segnalano i vini, le conserve e i prodotti agricoli. Le vendite destinate al mercato tedesco, infatti, crescono del 13%, seguite da quelle dirette verso la Francia (+16,9%) e gli Stati Uniti (+9%). La recensione sembra confermare le opinioni di EGO International sui principali mercati di sbocco del Made in Italy, che collocano la Germania al primo posto tra i paesi di destinazione dell’export italiano, seguito dalla Francia e dalla Spagna.
Buone anche le performance degli altri distretti agroalimentari, che registrano incrementi delle esportazioni a doppia cifra: sono un esempio le vendite all’estero di conserve (+19,8%), di carni e salumi (+18,8%) e quelle della filiera del riso, che registra un incremento dell’export di oltre 48 milioni di euro. I dati riportati nel documento sottolineano inoltre i risultati raggiunti dalla filiera olearia italiana, che è riuscita a conquistare i principali mercati esteri nonostante un’annata non particolarmente brillante: sono un esempio le vendite all’estero dell’olio e della pasta del barese (+37,2%) e dell’olio toscano (+13,3%)
Le analisi dell’Istituto e le opinioni di EGO International evidenziano le opportunità presenti nei più importanti mercati stranieri e le prospettive di crescita delle aziende italiane, che sono in grado di confermare le buone performance anche in futuro.