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sabato, 21 Dicembre 2024

MusaMadre Festival si è concluso guardando le costellazioni, mentre una nuova stella volava in cielo

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Concluso a Rebeccu il MusaMadre Festival. Pubblico ben oltre le aspettative e scorpacciata di emozioni. La Direttrice Artistica Valeria Orani tra soddisfazione e un velo di tristezza: “Ultima serata scrutando le costellazioni, mentre una nuova stella si è accesa in cielo. Michela Murgia ha incarnato la fiera femminilità della nostra Isola, vera e schietta”

La terza edizione di MusaMadre Festival si è conclusa. Con riscontri assolutamente positivi, sia per quanto riguarda le presenze, sia per ciò che concerne le emozioni suscitate. Rebeccu ha ripreso vita come nei suoi anni migliori, offrendo in cambio bagliori d’ispirazione, lampi di poesia, idee, pensieri, fervore che solo determinati luoghi baciati dalla natura possono suscitare.

La pace del piccolo borgo medioevale, oggi inglobato all’interno del territorio di Bonorva, è capace di stimolare e amplificare l’estro, la capacità creativa, i sogni di chi lo frequenta, e questa sua straordinaria bellezza, questa sua innata propensione ad accendere le passioni, ha effetto anche per quanto riguarda lo spirito identitario.

Rebeccu è una piccola porzione di Sardegna, minuta rappresentazione di un’Isola che proprio in questi giorni ha perso una sua illustre rappresentante: Michela Murgia. Un’intellettuale, una donna di grande carattere che ha saputo mostrare, ai sardi ma anche al resto degli italiani, cosa sia la libertà di pensiero, e come si possa sostenere un’idea con coraggio e determinazione, scatenando la discussione ma anche favorendo il confronto in maniera costruttiva.

Nelle parole della Direttrice Artistica Valeria Orani il sunto dell’epilogo del Festival ma anche la commozione nell’apprendere la notizia della scomparsa di una Donna forte e coraggiosa, intelligente e schietta, profondamente innamorata della Sardegna: “MusaMadre si è concluso sotto le stelle della notte di San Lorenzo. Con un’affluenza che non ci aspettavamo abbiamo scrutato costellazioni, stelle, satelliti e pianeti. Proprio mentre questo accadeva una nuova stella si è accesa in cielo, una stella che nella sua vita terrena ha incarnato, a mio avviso, la fiera femminilità della nostra Isola, quella tempra che molte di noi riconoscono presente nel nucleo familiare e che a volte troviamo ingombrante ma che anche riconosciamo come vera, schietta, spontanea, mai costruita, a volte irruenta”.

“Ci è stato spiegato da Ettore Perozzi che le stelle cadenti non cadono affatto – prosegue la Orani -, ma che Terra e Cosmo si muovono veloci e quelle sono le scie di questi passaggi veloci. Un po’ come la vita che attraversiamo veloce e che ci dà la sensazione che ci passi a fianco. Ciao Michela Murgia, sorella d’anima di questa madre che ci ha nutrite ed educate per diventare donne di valore. Grazie, il tuo passaggio ci ha lasciato tanto, sicuramente non verrà dimenticato” conclude.

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