Infuria la polemica sulle modalità di ritiro della frazione secca a San Gavino Monreale. A partire da luglio, infatti, la cadenza per il conferimento del secco è diventata quindicinale in tutti i paesi dell’Unione dei Comuni “del “Terre del Campidano” (di cui fanno parte i Comuni di San Gavino Monreale, Pabillonis, Samassi, Sardara, Serramanna e Serrenti).
Se la scelta viene difesa dagli amministratori del territorio, la novità è invece stata mal digerita da cittadini (soprattutto quelli con esigenze speciali, per i quali è stato istituito il servizio domiciliare “Raccolta tessili sanitari” utile per anziani allettati o per famiglie con neonati) e dai commercianti, che lamentano disagi nel tenere per quindici giorni i rifiuti in casa o all’interno dei locali commerciali. In estate, col caldo, i residui sporchi infatti tendono a emanare cattivi odori (soprattutto gli involucri alimentari non lavabili) e non tutti hanno un cortile, un terrazzo o ampi spazi in cui stipare il secco.
Sul tema, a San Gavino Monreale, il clima è esplosivo. A far scattare la scintilla è stato un post di Nicola Orrù, consigliere del Gruppo Misto, che ieri ha pubblicato una foto dell’ennesimo caso di inciviltà nelle campagne del paese, collegando l’abbandono della spazzatura nelle campagne alla riduzione della frequenza del ritiro dei rifiuti
“Questo è un atto da condannare a prescindere, senza se e senza ma – afferma Nicola Orrù – ma le campagne e non solo si stanno nuovamente riempiendo di spazzatura. L’aver cancellato un giorno di ritiro del secco ogni 15 giorni, a nostro giudizio non sta producendo gli effetti sperati, anzi dobbiamo dare l’esempio come amministratori ed avere dei servizi impeccabili per i cittadini che pagano profumatamente un servizio, dove anche ieri sera le buste del secco, presso l’ecocentro comunale sono state ritirate solo perché l’operatore ci conosceva. Diversamente i cassoni erano già pieni e non si poteva conferire il rifiuto”. Secondo il consigliere Orrù questo “innesca un meccanismo di menefreghismo da entrambe le parti, che non va assolutamente a favore della nostra comunità. Qualcosa va migliorato”.
Non si è fatta attendere la risposta di Libero Lai, assessore con delega al Piano Rifiuti, che rispedisce al mittente le accuse e fa chiarezza sul capitolato d’appalto.
“La riduzione del secco – spiega l’assessore Lai – è uguale per tutti i 6 comuni dell’Unione dei Comuni Terre del Campidano: San Gavino Monreale, Pabillonis, Samassi, Sardara, Serramanna e Serrenti poiché il capitolato è stato seguito dall’Unione”.
“Il secco – continua Libero Lai – non può essere conferito in ecocentro e se lo avete fatto o non avete chiaro come conferire il secco oppure non avete letto il capitolato. Potrebbero essere entrambe, tant’è che cassoni per il secco non ce ne sono, ma solo per le frazioni recuperabili (ingombranti, metallo, ecc). Leggo anche che ieri sera sarebbero state ritirate buste di secco in ecocentro e solo perché vi conosceva l’operatore. Doppia gravità nelle affermazioni: il secco non può essere conferito in ecocentro e l’operatore che “l’avrebbe” accettato potrebbe rischiare sanzione/licenziamento. Quindi è gradita segnalazione alla Formula Ambiente con nome e cognome dell’operatore interessato, anche perché questa modalità è esattamente in contrapposizione con le norme giuridico/ambientali europee sulla riduzione della frazione non riciclabile”.
“Un ultimo appunto che mi fa capire che non avete chiaro il capitolato è quello dei siti dove vengono abbandonati i rifiuti. Infatti tra i servizi aggiuntivi abbiamo il servizio di rimozione eccezionale di rifiuti rinvenuti in siti quali pertinenze pubbliche, d’uso pubblico e/o in prossimità di esse (argini di strade, aree di interesse naturale o protette, parchi, aree pubbliche e in prossimità di zone industriali ecc.) interessati da abbandoni rilevanti di rifiuti sul territorio interessato distinta in due classi di quantitativi per punto di rimozione (da 3 mc a 10 mc, oltre i 10 mc). Il dec dell’Unione dei Comuni invia alla Formula Ambiente le zone interessate da abbandono, quando segnalate, che in breve tempo vengono (perché c’è l’obbligo) ripristinate. È necessario conoscere prima di divulgare notizie incomplete solo per polemizzare – conclude l’assessore – perché i cittadini hanno tutto il diritto di lamentarsi, e io sono con loro, ma non dietro false o falsate comunicazioni, bensì su servizi compresi in capitolato che non vengono evasi in maniera efficiente”.
Sulla stessa linea dell’assessore – e in difesa dell’appalto stipulato con Formula Ambiente Spa – sono intervenuti nella discussione il sindaco di Sardara Giorgio Zucca e il sindaco di Pabillonis Riccardo Sanna, presidente dell’Unione dei Comuni “Terre del Campidano”.
Dopo la pubblicazione della foto e il botta e risposta tra consigliere e assessore sono fioccate centinaia di reazioni, dai toni più o meno accesi: il tema è particolarmente sentito e lo scontro si è allargato a macchia d’olio, con gli interventi di chi “parteggia” per una fazione politica o per l’altra, sintomo di una campagna elettorale per le comunali del 2024 partita con una rincorsa interminabile.
La strada verso le elezioni è infatti ancora lunga, lunghissima.