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Climatizzatori, no di imprese artigiane ad abusivi di installazione e manutenzione

Il no delle imprese artigiane agli abusivi di installazione e manutenzione del settore clima. Nell’Isola 350mila impianti e 3mila professionisti. L’appello di Giuseppe Tatti (Delegato Energia Confartigianato Sardegna): “Rivolgetevi al personale specializzato, certificato e qualificato: è garanzia di lavoro certosino, a norma di legge e che rispetta l’ambiente”. Multe fino a 100mila euro.

Portatili, fissi o centralizzati, economici o meno. Con l’esplosione del caldo, da oltre un mese in Sardegna i condizionatori d’aria girano alla massima potenza. E con questa situazione è scattata la corsa all’installazione e alla manutenzione degli impianti. Un mondo, quello degli installatori e manutentori, che, specie in questo periodo di caldo, è composto da eccellenti professionisti ma che, purtroppo, pullula anche di personaggi che nulla hanno a che fare in un settore che ha necessità di certificazioni e qualifiche.

È un mercato che pare esente da controlli – commenta Giuseppe Tatti, impiantista e delegato di Confartigianato Sardegna per energia e impianti – le imprese regolari, quelle che oltre a tutte le tasse, imposte e contributivi vari, fanno investimenti per sostenere annualmente anche i costi per ottenere e mantenere i requisiti imposti dalle norme ambientali e professionali come gli F-GAS (gas fluorurati) ed i FER (gli impianti a Fonte di Energie Rinnovabili), sono stanche e deluse nel vedersi giornalmente sottrarre il lavoro dalla sleale concorrenza degli abusivi e da chi non è in regola”.

Secondo i più recenti dell’Osservatorio di Confartigianato Sardegna per le MPI, nell’Isola sono oltre 350mila gli impianti di condizionamento, in abitazioni, negozi e attività produttive e sono circa 3mila i professionisti specializzati, con più di 6mila addetti, che “curano” i circuiti di refrigerazione e il loro corretto funzionamento. Ben il 47,5% degli immobili utilizza il sistema di condizionamento caldo/freddo (ovvero la climatizzazione unica per estate e inverno), contro una media italiana del 29,4%. All’interno di questa percentuale, l’82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% sono condizionatori utilizzati solo per raffreddamento e il 3,9% è costituito da impianti centralizzati.

D’altronde – continua Tattile norme parlano chiaro: il D.Lgs n. 1632019 disciplina le sanzioni per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra. L’installazione dei condizionatori, anche quelli domestici, può essere effettuata solo e soltanto da imprese specializzate e munite di certificazione F-GAS regolarmente conseguita, con i loro tecnici in possesso del patentino F-GAS, al fine di prevenire eventuali dispersioni di gas e salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ambiente circostante”.

Di cosa parliamo? Di sanzioni amministrative e pecuniarie che variano da 7.000 a 100mila euro sia per l’installatore non certificato che per il cliente finale se si avvale di persone non certificate per l’installazione o recupero dei gas durante le fasi di installazione, manutenzione e smaltimento. Il negozio che fornisce apparecchiature non ermeticamente sigillate contenenti gas fluorurati a effetto serra agli utilizzatori finali, senza acquisire la dichiarazione dell’acquirente recante l’impegno a far installare l’apparecchiatura ad un’impresa certificata, è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 50.000 euro. Inoltre, le norme prevedono, infatti, per i commercianti (venditori e distributori) il divieto assoluto di vendere ai clienti un condizionatore domestico già carico di gas, se il potenziale acquirente non si impegna a far installare i generatori acquistati da imprese certificate FGAS, firmando un’apposita dichiarazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente.

Bisogna – sottolinea Tattiquindi, solo avere l’accortezza di rivolgersi prima ad un’impresa di installazione ed assistenza condizionatori competente in materia, e cioè in possesso dei requisiti previsti per legge”.

Le imprese e gli installatori devono quindi: – essere una regolare impresa iscritta alla Camera di commercio ed in possesso della LETTERA C (Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione) come da DM 37/08; – essere in possesso della vigente certificazione F-GAS. Solo i tecnici con regolare patentino F-GAS possono acquistare il gas refrigerante e sono autorizzati ad effettuare la ricarica gas al condizionatore.

Però, secondo Confartigianato Impianti Sardegna tutto questo sistema sia fatto di certificazioni delle aziende e patentino per il personale, di procedure dalla vendita all’installazione e manutenzione degli apparecchi e del gas che devono essere registrate e comunicate alla banca dati, di relativo sistema sanzionatorio adottato, non sembra però funzionare molto, perché andrebbe vigilato. Infatti, l’attività di vigilanza e accertamento in relazione alle sanzioni amministrative è esercitata, nell’ambito delle rispettive competenze, dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che si avvale del Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente (CCTA), dell’ISPRA, dell’ARPA, nonché dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli secondo le procedure concordate con l’autorità nazionale competente.

Quindi è tutto chiaro, bisogna solo procedere con i controlli – prosegue il delegato di Confartigianato Sardegna per energia e impianti – insomma, rivolgersi a personale specializzato in possesso di patentino per l’installazione, e successivamente per la manutenzione, di uno o più condizionatori domestici in questo caso può giovare a tutti”. “Bisogna che tutti si ricordino che un tecnico competente e autorizzato – conclude Tattisvolgerà con molte probabilità un lavoro certosino ed a norma di legge, a tutela del proprio cliente e del pianeta. In più vi è anche un discorso di sicurezza per le persone e le cose, meglio che si sappia, in quanto il gas dei condizionatori R32 è infiammabile”.

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