Fin dal primo mandato del 2014 l’Amministrazione Tomasi ha legato indissolubilmente il proprio nome alla liberazione di San Gavino Monreale dal gravame del rischio idrogeologico, così da garantirne la messa in sicurezza definitiva e scongiurare eventi calamitosi quali, ad esempio, le alluvioni del 2008 e del 2013, le quali si ponevano nel solco di avversità naturali che le fonti storiche ci dicono ripetersi ciclicamente almeno da fine Ottocento.
Per la prima volta venne eseguita e poi costantemente ripetuta negli anni un’autentica, capillare e sistematica prevenzione del rischio idrogeologico in relazione ai canali fluviali, agli alvei, ai ponti, al sistema di smaltimento delle acque bianche e a tutte le infrastrutture connesse.
In quest’ottica vanno interpretate le campagne d’interventi di pulizia e ripristino del decoro urbano tanto nel centro cittadino quanto nelle zone rurali, contando anche sulla stretta sinergia instaurata con il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale (CBSM) e Abbanoa. Stesso discorso per ciò che concerne le opere indispensabili e strategiche di regimazione degli impluvi del Rio Pardu nell’abitato, le quali tuttavia hanno incontrato i noti problemi legati al contenzioso con la ditta aggiudicataria dei lavori.
In questo scenario il P.A.I. (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico) risultava e risulta tuttora uno strumento imprescindibile per la tutela del territorio e la valutazione della pericolosità delle acque, ma, d’altro canto, imponeva forti vincoli di pianificazione e progettazione nel centro urbano, tali da limitare drasticamente l’azione dei cittadini e da far percepire loro la sua attuazione nei termini di un disagio.
La Giunta Regionale ha concesso dei contributi ai Comuni da destinare alla predisposizione di studi di approfondimento inerenti all’assetto idrogeologico e costituenti variante al PAI. San Gavino Monreale ne ha beneficiato ed ecco che ora, in sede di Consiglio Comunale del 30 giugno u. s., è stato approvato l’aggiornamento del reticolo idrografico e la verifica dei canali tombati, studio propedeutico al futuro aggiornamento del piano di mitigazione del rischio idrogeologico sull’intero territorio sangavinese, il quale verrà trasmesso all’Autorità di Bacino Della Sardegna – ADIS per la debita approvazione.
Lo studio si concentra sull’andamento dei corsi d’acqua, sui canali tombati e gli attraversamenti, inquadrando le condizioni reali del territorio successive alle evoluzioni avvenute con l’urbanizzazione del territorio comunale ed individuando le aggiornate condizioni di pericolosità idraulica. Con esso si propone un nuovo reticolo idrografico, si illustrano i lavori necessari per la sua realizzazione e l’adeguamento del PAI. Questo, in particolare, circoscriverà maggiormente il rischio idrogeologico e di conseguenza contemplerà una riduzione delle restrizioni urbanistiche che interessano i cittadini.
L’obiettivo successivo sarà quello di intercettare i nuovi bandi RAS rivolti ai Comuni per ottenere ulteriori finanziamenti da investire sul contrasto al rischio idrogeologico e sull’adeguamento al PAI, oltre allo stanziamento di risorse proprie, così come già fatto con successo durante il mandato sia nel settore dei Lavori Pubblici che in altri campi.
Il Sindaco
Carlo Tomasi