Manu Invisible si veste di nero macchiato di vernice dalla testa ai piedi. Il volto e la testa sono coperti da una maschera nera lucente, affilata e spigolosa, ispirata alle forme geometriche e alla notte.
Per qualche giorno San Gavino Monreale ha ospitato l’artista mascherato noto per la sua firma nei luoghi più impensabili della Sardegna. La sua arte si distingue dalla classica street art per l’incorporazione di significative parole simboliche, che spesso inserisce in contesti urbani fatiscenti, lungo le strade a pedaggio e sui cavalcavia.
A San Gavino Monreale ha scelto una zona periferica, anche se molto trafficata, per eseguire il suo nuovo murale per l’Associazione Culturale SKIZZO. Manu Invisible è stato accompagnato durante tutte le fasi dell’associazione da un folto pubblico di curiosi, moltissimi dei quali bambini.
L’opera – come ha spiegato Manu Invisible – offre un parallelismo con la scatola di cartone, da sempre l’icona-casa dei clochard, i cosiddetti invisibili si possono incontrare a bordo strada nelle nostre città. Il disegno rappresenta infatti una scatola apparentemente vuota, aperta, con la parola chiave “Considera” che si specchia idealmente con l’anagramma “Secondari”. L’invito è quindi quello di considerare maggiormente gli “ultimi”.
La location non è casuale, essendo stata quella serranda per tanti anni la dimora di un artista, scomparso qualche anno fa, dopo una vita da “invisibile”.
Fragile: come l’incognita di vivere da svantaggiato.
Maneggiare con cura: le diversità ci rendono tutti uguali.
Non calpestare: la dignità altrui.
Tenere rivolto verso l’alto: come la considerazione verso i più deboli.
Scatola d’artista: non disperdere gli ideali nell’ambiente.
Fotografie di Non solo “Murales di San Gavino Monreale Paese di Artisti”