Un gap, quello del trattamento economico e giuridico che riguarda i dipendenti regionali e quelli degli Enti locali che la Regione intende colmare per arrivare ad armonizzare ed equiparare gli stipendi della Pubblica Amministrazione. Ad assicurare la volontà di intervenire in questo senso, anche attraverso un tavolo tecnico tra Assessorato degli Enti locali e Assessorato del Personale che percorra tutte le strade utili per arrivare alla costituzione del Comparto Unico del personale (strumento per agevolare l’interoperatività tra Regione ed Enti locali e frenare l’esodo del personale dai Comuni, in particolar modo a quelli più piccoli e più isolati), è stato l’Assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, che questa mattina, a Ghilarza, è intervenuto all’Assemblea dell’Anci.
“La Regione è vicina ai sindaci e li supporta e sostiene con fermezza e convinzione, consapevole del ruolo fondamentale che ricoprono e svolgono nello sviluppo delle comunità e nell’offerta di servizi ai cittadini sardi”, ha spiegato l’Assessore Salaris. “Intendiamo dare una risposta concreta alle problematiche che caratterizzano i Comuni – ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas – interessati da un travaso continuo di personale che ne mette a rischio l’operatività, la buona amministrazione e perfino la partecipazione ai bandi nazionali ed europei. È per questo che abbiamo accolto la richiesta di istituzione del Comparto Unico, oggi allo studio per comprenderne la fattibilità”, ha spiegato ai sindaci.
“Quella della realizzazione del Comparto unico è una sfida che abbiamo colto: la politica ha dato gli obiettivi, i tecnici degli Enti locali, degli Affari generali e dell’Anci sono oggi al lavoro”, ha proseguito l’esponente della Giunta Solinas entrando nello specifico del lavoro fin qui svolto dall’Assessorato degli Enti locali. “Vogliamo arrivare a realizzare l’equiparazione del trattamento economico dei dipendenti dei Comuni con quelli del sistema-Regione – ha evidenziato Salaris – Ma se per quanto riguarda i dipendenti regionali abbiamo la possibilità di intervenire direttamente nell’inquadramento giuridico e amministrativo sulla base delle competenze che ci vengono riconosciute dal nostro Statuto, i dipendenti degli Enti locali sono inquadrati dalla normativa nazionale. Alla prima criticità, che stiamo cercando di superare, corrisponde la necessità di capire l’entità economica della riforma – ha proseguito l’esponente della giunta Solinas – Ci siamo dati appunto come primo compito la necessità di arrivare a una quantificazione economica che giustifichi l’equiparazione partendo da una domanda: quanto serve per realizzare questa riforma?. Abbiamo quindi portato il ragionamento all’interno di un tavolo tecnico che sta analizzando il tema dal punto di vista giuridico e della determinazione dei numeri”.
L’Assessore Salaris, ricordando come la Regione sia stata una delle poche che ha stanziato con fondi propri 35 milioni rivolti agli Enti locali per fronteggiare i costi dovuti all’innalzamento dei costo energetici, nel corso dell’incontro si è soffermato anche sull’importante attività di sostegno svolto dalla Regione in favore delle compagnie barracellari con uno stanziamento di risorse che per la prima volta in Sardegna ha portato, tra le altre cose, all’avvio di corsi di formazione specifici per accrescere le competenze dei barracelli. A questo proposito, l’Assessore ha anche annunciato che nelle prossime settimane incontrerà i Prefetti per chiarire il percorso da consigliare alle Associazioni che rappresentano i barracelli in merito alle competenze di carattere giuridico che riguardano gli operatori, sulle quali la Regione non ha competenze.