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San Gavino, torna la truffa dello specchietto alla Stazione Ferroviaria: attenzione a una Ford celeste

Ancora un caso della famigerata “truffa dello specchietto” a San Gavino Monreale.

Si tratta di una truffa semplice ma che funziona spesso: il malfattore finge che il suo specchietto sia stato rotto dalla vettura della vittima, in modo da farsi consegnare denaro in contanti per riparare i danni, approfittando della concitazione del momento e dello spauracchio di veder salire il premio della polizza se ci si rivolge alla propria assicurazione.

“È successo oggi a mio padre – ci racconta un nostro lettore – verso le 10:00 si trovava alla stazione ferroviaria. Si parcheggia e subito viene affiancato da da un’altra auto, una Ford celeste, da cui è sceso un uomo, con accento napoletano, che ha iniziato a inveire contro mio padre. Voleva mettere in atto la mitica truffa dello specchietto”.

Le modalità sono sempre le stesse: il truffatore, con la macchina precedentemente ammaccata, aggredisce una vittima solitaria, cercando di intimidirla. Solitamente i toni sono minacciosi e la cifra richiesta è alta: si parla di diverse centinaia di euro, anche se solitamente poi si accontentano dei contanti in quel momento a disposizione. In alcuni casi si offrono anche di “scortare” il malcapitato fino al più vicino Bancomat

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“Fortunatamente mio padre ha avuto prontezza di riflessi e gli ha risposto che chiamerà i carabinieri e che il figlio lavora in caserma. Non è vero, naturalmente. A questo punto il simpaticone è risalito in macchina e ripartito. Il truffatore aveva con sé in macchina una donna e anche un bambino”.

In questi casi – come fortunatamente ha fatto il padre del nostro lettore – bisogna mantenere il sangue freddo e non lasciarsi spaventare e dichiarare tranquillamente di voler procedere chiamando i Vigili o i Carabinieri. Solitamente questo induce i malviventi a desistere e a darsi alla fuga, come in questo caso.

Ad ogni modo, e in particolare nel caso i cui si percepisca una situazione di pericolo, è bene segnalare l’automobile del truffatore alle Forze dell’Ordine (componendo il numero telefonico unico nazionale 112).

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