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Fonderia, la Cgil contro Glencore: “Cambiamenti produttivi hanno senso a fabbriche aperte, non con gli impianti fermi”

La Fonderia

“I processi di cambiamento tecnologico e produttivo hanno senso a fabbriche aperte e a impianti in marcia, non con i cancelli chiusi e i lavoratori sfiduciati”: lo ha detto il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante in riferimento all’ipotesi, annunciata oggi da Glencore, di riconversione degli impianti della Portovesme srl in un hub per la produzione di litio riciclato per batterie e altri materiali.

“Nella riunione del gruppo di lavoro al ministero prevista per il 17 maggio – ha aggiunto – chiederemo garanzie su tre punti per noi importanti: la compatibilità ambientale e la sostenibilità delle produzioni previste nel nuovo progetto, l’impatto sui livelli occupazionali, il legame tra la concessione di sussidi pubblici e i benefici economici e sociali per il territorio”.

Tutto questo si potrà inoltre realizzare soltanto se, in parallelo al progetto di riconversione e trasformazione, gli impianti per le produzioni tradizionali di piombo e zinco e quelli della fonderia di San Gavino saranno riavviati.

Oltre agli impegni richiesti alla Glencore la Cgil richiama governo e Regione alle rispettive responsabilità su un aspetto non più rinviabile: “Occorre che mettano in campo gli interventi utili a garantire condizioni competitive dei costi energetici per le attività industriali nell’Isola”.

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