Ieri si è concluso il confronto durato due giorni nella capitale tra la Glencore ed il Governo: la nostra delusione è cocente, dal momento che la produzione non ripartirà e, dopo quasi un secolo di onorata storia, la Fonderia di San Gavino Monreale deve affidarsi ad ancora troppo vaghi e fumosi progetti di riconversione accennati dalla multinazionale.
Rimaniamo in attesa del nuovo tavolo di confronto a cui siamo stati invitati sempre a Roma il prossimo 12 aprile e ribadiamo con forza la nostra ferma militanza al fianco della nostra comunità e del nostro territorio. Si percepisce al momento un clima di sconforto e una certa giustificata stanchezza, è vero, ma in modo alcuno ci è consentito fermarci nelle nostre istanze o addirittura arrenderci. L’assemblea permanente continua a presidiare l’impianto sangavinese ed assieme agli operai, alle RSU e ai sindacati la lotta prosegue con ogni mezzo a disposizione e su ogni fronte.
Lo stabilimento di San Gavino Monreale deve rimanere aperto e questo è un imperativo categorico a cui questa Amministrazione non intende rinunciare. A tal proposito, siamo pronti ad alzare il tiro delle nostre rivendicazioni e a rivolgerci alle più alte sfere istituzionali nazionali, giungendo, laddove fosse necessario, fino al Presidente della Repubblica Italiana.
Dentro il Palazzo Comunale rimaniamo ancorati alla convinzione che esiste un futuro per i lavoratori, per i nostri concittadini, padri, figli e fratelli.
Il Sindaco
Carlo Tomasi