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venerdì, 22 Novembre 2024
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Edifici privati e transizione energetica, quanto consuma il tuo appartamento?

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Quello della transizione energetica è un tema molto caldo, allo stato attuale, per tantissime ragioni. Partendo da quelle più attinenti all’ambiente, alla riduzione di emissioni tossiche di CO2 e arrivando fino ai costi sempre più alti per l’approvvigionamento di combustibili fossili, la prima fonte energetica utilizzata dai privati, la parola d’ordine che sottende ai piani di riqualificazione è una, sostenibilità

Una ricerca recente condotta dall’Associazione dei costruttori europei, FIEC, ha dimostrato che allo stato attuale che il 45% dei consumi energetici e il 18% delle emissioni di CO2 avviene da parte degli edifici privati, con evidenti ripercussioni sul clima, sulle bollette e sugli obiettivi dell’Unione Europea di eliminazione completa delle emissioni di CO2 entro il 2050. Questo accade principalmente perché i privati fanno ancora molto uso del gas naturale per riscaldarsi ed effettuare le principali attività quotidiane, come acqua calda sanitaria o anche solo cucinare.

Si rende necessario pertanto muovere congiuntamente le azioni pubbliche e private con l’obiettivo di rendere gli appartamenti sempre più green alzando la loro classe energetica. Di classe energetica edilizia si sente parlare ormai da tanto, anzi, proprio l’APE, Attestato di prestazione energetica è diventato un documento essenziale e obbligatorio da allegare a qualunque contratto immobiliare, sia esso affitto o compravendita, a dimostrazione dei livelli di consumo energetico relativa ad un immobile. 

Questo dato è essenziale anche per il calcolo del valore immobiliare, per fissare il prezzo di vendita e il canone d’affitto.  Tutti i privati pertanto sono chiamati a calcolare la classe di consumo della propria casa, e collocare i livelli di consumo nella scala ufficiale. Ma come si procede a questo calcolo e di cosa tiene conto?

Una guida molto esaustiva su cui farsi una valida infarinatura, in tema di classe energetica edifici, ci giunge dall’articolo pubblicato dall’agenzia immobiliare online Dove.it.  Si apprende immediatamente che per produrre l’APE serve rivolgersi ad un professionista qualificato, ingegnere, architetto, geometra che sia, è importante che sia esperto in materia edilizia.

I fattori da considerare per il calcolo infatti sono numerosi e spaziano dai materiali di costruzione alla tipologia di infissi, dall’impianto di riscaldamento all’alimentazione di questi ultimi.  Le classi in cui inquadrare un immobile, in base ai suoi consumi, sono diverse e spaziano dalla G, la più bassa, alla A4, per le case più sostenibili in assoluto.

Al netto di questo, ognuno in autonomia può fare una stima sui consumi energetici della propria casa, al di là della classificazione immobiliare, anche solo per conoscere i costi legati alle bollette e valutare se intervenire o meno su certi fattori utili a ottenere qualche risparmio.

In linea di massima serve conoscere il consumo di gas annuo per metro quadro, utilizzando i dati presenti in bolletta, moltiplicandoli per 8,3 kWh e dividerli per la superficie di casa.

Questo valore serve a inquadrare l’immobile all’interno di una delle classi energetiche. Nell’articolo vengono inoltre approfonditi tutti gli step per incrementare questo valore, utili ad abbassare i consumi e far guadagnare valore di mercato all’immobile, oltre ad una pratica simulazione del calcolo. 

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