La situazione dei lavoratori della Portovesme Srl all’attenzione del Congresso nazionale della Cgil che si sta svolgendo in questi giorni a Rimini e ha accolto e fatto proprio l’impegno del sindacato regionale a sostenere la sfida della Sardegna.
“Voglio parlarvi di una ciminiera e di una miniera” – ha detto il segretario generale Fausto Durante rivolto ai 986 delegati – raccontando prima la vertenza degli operai della Portovesme, la fabbrica di piombo e zinco considerata strategica a livello nazionale, e poi la sfida e le opportunità che il progetto a Sos Enattos rappresenta per l’Isola e per il Paese.
Durante ha sottolineato le difficoltà legate ai costi energetici “che in Sardegna superano di almeno tre volte quelli di qualunque altra fabbrica in Italia” e richiamato l’attenzione sui diversi incontri che la sottosegretaria del ministero delle imprese e del Made in Italy Fausta Bergamotto starebbe svolgendo in questi giorni: “Sono trascorsi già troppi giorni dagli impegni presi e non ci sono arrivati né riscontri positivi né alcuna convocazione, per questo stiamo riavviando la mobilitazione con la prospettiva di portare la protesta direttamente a Roma”.
E a proposito della Portovesme e del più ampio tema energetico “sul quale la Regione è in grave e colpevole ritardo”, il segretario ha portato all’attenzione della platea il gap infrastrutturale con il quale il sistema produttivo isolano deve fare i conti per l’assenza del metano e sottolineato che “il sindacato porterà avanti la battaglia per la metanizzazione, con l’auspicio che il presidente e la sua Giunta invertano la rotta e si arrivi a un accordo con il governo nazionale che garantisca l’arrivo del gas in tempi stretti”.
A questo proposito, mercoledì 22 marzo è previsto l’incontro con il prefetto di Cagliari chiesto da Cgil, Cisl e Uil per discutere della Fsru a Portovesme.