L’area abbandonata dell’ex mattatoio – insieme alla drammatica situazione occupazionale di San Gavino Monreale – è al centro delle discussioni tra maggioranza e opposizione in seno al consiglio comunale.
“O facciamo un bando oppure bisogna pensare al riutilizzo di quelle aree. C’è dispiacere per la situazione, perché offriva lavoro a tante persone: 15 in pianta stabile ma durante la stagione i lavoratori erano molti di più” spiega il sindaco Carlo Tomasi.
“Il problema è l’occupazione e le attività produttive del territorio che vanno a sparire – spiega il consigliere Nicola Garau, e il riferimento è alla 3A con i lavoratori del caseificio che verranno trasferiti altrove, e ai 120 posti di lavoro della fonderia, fortemente a rischio – se non c’è possibilità di riaprire un mattatoio che dava lavoro a 15 persone bisognerebbe riconvertire per creare opportunità lavorative. Un tentativo con un bando, però, andrebbe fatto per recuperare i posti di lavoro”.
Secondo Garau occorre “insistere e fare sistema con i sindaci del circondario, perché in queste aziende lavorano anche cittadini degli altri paesi: svuotare il territorio dei posti di lavoro trasformerà il Medio Campidano in un deserto. C’è da fare una battaglia”.
Sulla stessa linea anche l’assessora alle attività produttive Silvia Mamusa: “Negli ultimi anni abbiamo avuto dei contatti con delle ditte interessate che hanno anche effettuato dei sopralluoghi nella struttura. Occorre fare un altro tentativo con una manifestazione di interesse per capire se ci sono le prospettive per una riapertura”.