In questi ultimi mesi si sono susseguite diverse proteste da parte di alcune Associazioni, in merito alla competenza dell’Azienda di riferimento per l’Ospedale Microcitemico Antonio Cao di Cagliari.
In una lettera indirizzata al Presidente della Commissione Sanità Antonio Mundula e ai componenti della stessa commissione, Maria Antonina Sebis, presidente dell’associazione Thalassa Azione Onlus APS, esterna le considerazioni dei pazienti talassemici.
“Innanzitutto – esordisce Sebis – intendiamo ringraziare tutto il personale del Microcitemico, perché in questi ultimi anni, nonostante la difficile situazione della sanità sarda, si è preso cura con professionalità e dedizione dei pazienti con Thalassemia di ogni classe di età”.
“Avremmo voluto che la questione del Microcitemico non fosse relegata solo a una semplice annessione all’Azienda Brotzu o alla ASL 8, ma che ci fosse un discorso serio della politica sarda e soprattutto dell’Assessorato alla Sanità
– continua Sebis – sulla riorganizzazione e sul potenziamento dei servizi che riportassero alla centralità della presa in carico del paziente, sostenessero la ricerca, e tutte le attività che sono essenziali per garantire la qualità della cura di tutte le persone con Thalassemia della nostra regione”.Thalassa Azione Onlus APS è stata sin dall’inizio contraria ad una riforma sanitaria che portasse l’Ospedale Microcitemico dall’Azienda Brotzu alla nascente ASL 8, partendo dalla consapevolezza dei mesi di incertezza e difficoltà nella gestione dei servizi. La riforma è stata approvata e il Microcitemico è rientrato nelle competenze della ASL 8 di Cagliari.
“Attualmente siamo favorevoli a questa soluzione – spiega il presidente dell’associazione dei talassemici sardi – in quanto sarebbe non solo disastroso, dopo 2 riforme che si sono alternate in pochi anni, pensare nuovamente ad un cambiamento, ma soprattutto perché finalmente si stanno gettando le basi dei percorsi di cura coordinati tra i diversi presidi dell’ Azienda Sanitaria di Cagliari per i pazienti con Thalassemia; percorsi che in AOB sono rimasti solo sulla carta ma mai attuati”.
“Già in primavera abbiamo incontrato il Direttore Generale Dott. Marcello Tidore, che, rassicurandoci, si è impegnato a fare quanto di sua competenza, secondo le sue possibilità e le risorse a disposizione, per accogliere le istanze dei pazienti con Thalassemia rispetto alla presa in carico multidisciplinare di cui necessitano. Inoltre, in questi ultimi me si ci sono state delle ulteriori interlocuzioni con la Dirigenza della Asi 8 e la Responsabile del SSD che fanno ben sperare per un ulteriore impegno nel miglioramento dei servizi. Alcune azioni sono state già intraprese. Impegno e disponibilità che non abbiamo visto negli ultimi anni da parte dell’Azienda ARNAS Brotzu; anni in cui spesso siamo rimasti inascoltati nelle nostre richieste”.
“Quindi, possiamo dire senza dubbio che la situazione della presa in carico dei pazienti con Thalassemia che afferiscono al Microcitemico, soprattutto nei casi di complicanze, è in netto miglioramento rispetto al passato, grazie al supporto sinergico con gli altri presidi ospedalieri che afferiscono alla ASL 8, ed è di vitale importanza che si rimanga nella competenza di questa Azienda, per poter proseguire il processo di miglioramento del SSD Thalassemie e dei servizi annessi. Il nostro auspicio – conclude Maria Antonina Sebis – è che finisca il continuo balletto AOB-ASL8 e ci si sieda attorno ad un tavolo a ricostruire l’Ospedale Microcitemico A. Cao”.