Strade dello Zafferano di Sardegna DOP 2022, San Gavino Monreale
L’edizione 2022 dell’attesissimo evento socioculturale e turistico, nonché enogastronomico, dedicato all’oro rosso si è ufficialmente aperta il 6 novembre u.s. e proseguirà fino a domenica 20 novembre p.v.
“Strade dello Zafferano di Sardegna DOP”, promossa dalla rete dei Comuni di San Gavino Monreale, Turri, e Villanovafranca, sostenuta da Fondazione di Sardegna e Assessorato Cultura RAS, con il coordinamento organizzativo dell’Associazione Enti Locali, quest’anno vede come soggetto capofila Turri e il taglio del nastro della manifestazione, come si accennava, si è tenuto domenica scorsa 6 novembre, nel nostro Comune, San Gavino Monreale.
Il mese di novembre è tradizionalmente il periodo della rinascita contadina, in cui, nell’orizzonte culturale sangavinese, il paese si veste a festa per esibire il suo bene più prezioso e rinomato, grazie al quale si fregia del titolo di capitale nazionale: lo zafferano. Quest’anno il desiderio di farsi contagiare da questo sentimento di rinascita era eccezionalmente forte, in quanto si accompagnava ad un accesissimo desiderio di normalità post emergenza sanitaria dettata dal Covid 19.
È pur vero che, mentre nel 2020 l’evento venne annullato, l’edizione 2021 ha invece potuto svolgersi secondo una formula più tradizionale; tuttavia anche l’annualità passata ha dovuto osservare modalità di esecuzione più sobrie e orientate alla prevenzione, le quali non hanno certamente premiato la coesione delle tre comunità dei rispettivi paesi. Pertanto il 2022 è l’autentico anno della ripartenza tout court, che torna a sfruttare la massima potenzialità di un ampio ventaglio di proposte.
È in questo contesto, a proposito, che finalmente è stato possibile presentare adeguatamente al CIVIS, nella giornata apripista di sabato 5 novembre, il testo “Sardegna e Zafferano – Un racconto lungo i secoli”, Edizioni Carlo Delfino: trattasi di un’importante pubblicazione di carattere divulgativo, nata dall’esigenza di raccogliere il contributo di ricercatori, storici e studiosi in forze presso le università sarde e le agenzie regionali AGRIS e LAORE, che negli anni hanno affiancato le nostre amministrazioni nella valorizzazione del marchio DOP applicato alla spezia rossa e nella celebrazione della sua storia.
Se dal punto di vista meramente turistico le condizioni atmosferiche particolarmente sfavorevoli di venerdì 4 novembre hanno ingenerato qualche timore circa l’eventuale affluenza di visitatori nel week-end della manifestazione, in realtà l’acqua era auspicata ed in effetti ha stimolato timidamente la fioritura in campagna. Al contrario, il fine settimana ci ha graziato con un clima inaspettatamente benevolo, che ha propiziato, se non l’edizione di maggior successo di sempre, almeno la seconda per numero di visitatori e coinvolgimento.
L’affluenza è stata realmente straordinaria, con una vivace e partecipe fiumana di persone che si sono riversate a migliaia e migliaia nel centro cittadino, dando vita ad un memorabile momento di esaltazione del senso di appartenenza locale e animando la vetrina del nostro crocus sativus, che garantisce a San Gavino Monreale il blasone del marchio DOP e dell’unico Presidio Slow Food relativo allo zafferano in tutta Italia.
Qualcuno ha correttamente evidenziato che il peculiare andamento climatico degli ultimi mesi non ha permesso ai nostri cari fiori violacei di apparire in tempo per la manifestazione, ma noi sangavinesi sappiamo bene che lo zafferano è un “principe delicato e volubile”, possiede vita propria e non osserva scadenze prestabilite.
Ciò, comunque, non ha minimamente inficiato i grandi festeggiamenti in suo onore e le attività volte alla promozione delle eccellenze agricole e artigianali locali. Se è pur vero che le nostre tradizionali visite nei campi ed i nostri laboratori sulla mondatura e manipolazione in loco sono stati necessariamente centellinati, d’altro canto abbiamo assistito a numerose iniziative private didattiche e di accoglienza dei visitatori che hanno consentito a questi ultimi di stare comunque a stretto contatto con la terra.
Ci si è dunque concentrati sulla degustazione e sui menù tipici, sui laboratori culinari. L’agricoltura, la dimensione enogastronomica, il commercio e la cultura hanno trovato un perfetto connubio in un calendario ricco ed eterogeneo: convegni e seminari, punti ristoro, esposizioni varie di artigiani, artisti e hobbisti, vendita di prodotti alimentari di pregio quali riso, miele, farine e legumi, visite al museo etnografico “Dona Màxima” gestito da Sa Moba Sarda, al Museo 2 Fonderie allestito da Curatoria Monreale, alla Casa Ennas approntata dal Comitato di S. Chiara e agli scialli e ai ricami di Chiara Atzori, pranzo domenicale tipico gestito dalla Pro Loco, tour dei murales, cortes apertas ed antichi mestieri, presentazione di libri di settore, intrattenimento musicale itinerante con suonatori di launeddas, concerto di fisarmonica di Roberto Fadda, esibizione del gruppo di ballo sardo e di ballo liscio, arrivo del trenino storico accolto festosamente dalla banda musicalevdel paese e visita alle sue carrozze. Menzione a parte per la novità costituita dalla possibilità di effettuare un volo vincolato all’interno di una cesta di una mongolfiera, elemento che ha catturato la curiosità dei visitatori locali e non.
Ci riempie di soddisfazione essere riusciti a movimentare non solo il centro storico, ma gran parte del centro abitato, riuscendo a coinvolgere anche la campagna, la nuova stazione e il piazzale Falcone e Borsellino, fornendo altresì notevole impulso commerciale agli esercizi pubblici sangavinesi. Questi ultimi, anzi, hanno dovuto far fronte a un volume lavorativo tale da metterli a dura prova, come suole accadere negli eventi di massimo richiamo, e tale elemento deve essere da stimolo per riflessioni future.
A questo riguardo segnaliamo che i margini di miglioramento, ovviamente, esistono sempre e intendiamo proprio focalizzarci sull’aumento della capacità di assorbimento della domanda dei visitatori durante la manifestazione, così come estendere la zona pedonale dedicata all’evento fino ad includere la piazza Risorgimento. Preme coinvolgere nell’accoglienza turistica l’intera comunità e perciò abbiamo apprezzato le iniziative dei privati cittadini a cui alludevamo poc’anzi, così come il fatto che parallelamente all’evento fossero disponibili servizi e attività autonome come, ad esempio, il tour dei murales.
È il momento dei ringraziamenti, dunque, e dobbiamo innanzitutto tener presenti i Comuni di Turri e Villanovafranca, i quali hanno trasformato in realtà, assieme a noi, il progetto “Strade dello Zafferano di Sardegna DOP. Ancor prima, in realtà, a rigore sarebbe opportuno far precedere quel centinaio di produttori di zafferano, sia DOP che non DOP, in assenza dei quali verrebbe meno la ragion d’essere stessa dell’evento. Impossibile esimersi dal citare in modo specifico l’Assessore all’Agricoltura, Turismo e Grandi Eventi Nicola Ennas per l’impegno profuso nel coordinamento e nella supervisione di una macchina oltremodo complessa qual è quella in esame, sia in relazione alla rete con gli altri Comuni che nel contesto prettamente interno del nostro paese. Un riconoscimento speciale va ugualmente alla Pro Loco, braccio destro e operativo dell’Amministrazione, ai membri della Polizia Municipale, che hanno prestato azione di coordinazione e vigilato sull’ordine pubblico, alla Protezione Civile, alle associazioni di volontariato Euro 2001, Monreal Soccorso e Team Soccorso; all’Associazione Culturale Sa Moba Sarda, alla Banda Musicale di San Gavino Monreale, all’Associazione Curatoria Monreale, al Comitato di Santa Chiara, a Chiara Atzori; alle agenzie regionali LAORE e AGRIS; ai produttori di riso, miele e di tutto l’agroalimentare locale, agli artigiani, agli espositori e agli hobbisti; all’Ufficio Tecnico, agli operai, ai dipendenti comunali e ai volontari, che hanno fornito il supporto logistico e la manodopera. Ringraziamo lo chef emergente Matteo Siddi, che ha tenuto il suo primo appuntamento “In cucina con lo zafferano” qui a San Gavino Monreale e ha realizzato un prestigioso primo piatto nel suo laboratorio proprio a base della nostra spezia DOP. Ma in una prospettiva più ampia desideriamo esprimere gratitudine a tutto il forte associazionismo sangavinese e ad ogni singolo cittadino che, con spirito di accoglienza, con dinamismo e laboriosità, ha dato benvenuto agli ospiti, sorridendo nell’aprire case e cortes o nel presentare i propri prodotti.
Attrus annus mellus!
Il Sindaco
Carlo Tomasi