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Portovesme srl, accordo per la cassa integrazione di 392 dipendenti

Cassa integrazione per i lavoratori della Portovesme srl, in attesa di nuove interlocuzioni con il Governo sull’abbattimento dei costi dell’energia e di un progetto di rilancio e di riconversione dell’azienda. E’ l’esito dell’incontro a Villa devoto, convocato dal Presidente della Regione Christian Solinas, con le rappresentanze di Portovesme srl, dei sindacati e di Confindustria.

Scongiurata, almeno fino al 31 gennaio, la chiusura della linea piombo. Portovesme Srl conferma la disponibilità a sottoscrivere un Accordo di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria che interesserà a rotazione 392 lavoratori e per una durata iniziale presumibile di 14 settimane decorrenti dal prossimo 25 ottobre 2022.

Le parti hanno concordato di incontrarsi entro il prossimo 12 dicembre per verificare l’andamento dei prezzi energetici e l’effettiva disponibilità di provvedimenti e strumenti in grado di rendere possibili le produzioni.

La Regione, tramite l’Assessorato del Lavoro, ha dichiarato il massimo impegno per individuare tutti gli strumenti a salvaguardia dell’indotto e dei lavoratori indiretti interessati dallo stato di crisi anche con l’avvio di incontri specifici.

“Nessun lavoratore sarà lasciato indietro”, ha detto il Presidente Christian Solinas. “La Regione”, ha aggiunto, “continua a fare la propria parte per la salvaguardia dell’occupazione ma anche delle attività industriali in un polo di importanza strategica per l’economia del Sulcis e dell’intera Sardegna. Riunire tutte le parti intorno allo stesso tavolo è stato un elemento fondamentale per mantenere la vertenza su binari di reciproca collaborazione”.

Nel corso della riunione l’AD della Portovesme Srl ha rappresentato nel dettaglio gli impatti che gli elevati costi energetici stanno determinando nelle produzioni degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino.

La Regione ha confermato il proprio impegno affinché, attraverso opportune iniziative di proposta e sollecitazione dei competenti organi di Governo o attraverso strumenti e iniziative di carattere regionale e nazionale, sia possibile modificare i parametri di funzionamento del decreto sull’Energy Release attraverso la possibile fissazione di una quota di riserva di energia per le Isole atta garantire concretamente il principio di insularità. Il Presidente Solinas ha inoltre confermato l’impegno a sollecitare il Governo per una definizione di un accordo bilaterale di acquisto energia a prezzi calmierati secondo il modello già adottato per altre industrie energivore e a trovare strumenti alternativi all’Interconnector virtuale, non disponibile per Sardegna e Sicilia al contrario di quanto possibile per le altre regioni peninsulari. Strumenti ipotizzabili in una riadozione della “Super Interrompibilità per aziende altamente energivore o strumenti equivalenti al fine di equiparare gli aiuti riconosciuti per le aziende gasivore italiane, con esclusione della Sardegna non servita” dal metano, attraverso strumenti simili da riconoscersi per i combustibili alternativi utilizzati.

“Proseguiremo la nostra azione e il nostro impegno”, ha detto ancora il Presidente Solinas, “per un dialogo costante con il Governo anche attraverso il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni, affinché si mettano in campo gli strumenti utili e necessari a calmierare i costi energetici per portarli a valori sostenibili”.

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