Il tema dell’arredo urbano è molto sentito a San Gavino Monreale e, negli ultimi anni, altrettanto discusso.
Dal 2014 è in corso un progetto di riqualificazione urbana da parte degli artisti locali, che hanno colorato e arricchito un paese intero di opere d’arte: su tutti il collettivo dell’Associazione Culturale Skizzo con il progetto “Non solo murales” e il Maestro Sergio Putzu con il suo museo a cielo aperto in via Eleonora d’Arborea, il cosiddetto Bixinau de Oristanis.
Proprio Sergio Putzu nelle ultime settimane ha ipotizzato tantissime idee per la riqualificazione urbana del paese nel solco della tradizione e del “bello”, per una rinascita del paese.
A partire dalle rotonde
, lato Sanluri, Sardara o Villacidro, che il maestro immagina decorate con il simbolo per eccellenza del paese: lo Zafferano. Il fiore, il bulbo, “su scarteddu” tipici della storia e della vocazione agricola del territorio, capace di trasformare un semplice fiore in “oro rosso”.“È forse possibile dare un po’ di sentimento ad un’opera pagata con i soldi pubblici?” chiede Sergio Putzu. E la risposta viene fornita dallo stesso artista. Al centro della sua rivisitazione del centro storico, anche la fontana de is cuatru grifonis e su lavatoiu, da inserire in uno spazio libero nel centro storico. “Dove la grande sofferenza delle nostre Mamme nel ‘frigai is pannus”, all’ aperto, al freddo e non solo. Noi oggi possiamo omaggiare con la creatività, tutto il loro sacrificio, creando una struttura Museale in loro onore” – spiega il Maestro.
Sono tanti altri gli spunti, “pillole di arte moderna” che pongono la comunità sangavinese nel presente e nel futuro, cercando l’armonia che la storia dell’arte impone per un arredo urbano rispettoso delle proprie origini.
Sempre restando in ottica di “sculture” o di elementi di arredo urbano, ecco alcune proposte da inserire nel contesto di quelle strade in cui “su ladiri” è ancora presente, a ricordare chi eravamo, chi siamo e chi saremo.
In una eventuale piazza, infine, potrebbe avere spazio una scultura omaggio all’operaio della fonderia
(mai come in questo momento, simbolo di una comunità in crisi) e una di omaggio a San Gavino Martire. “Credo sia un atto dovuto, dal momento che la comunità da lui a preso il nome” – spiega Sergio Putzu.Sergio Putzu ha voluto regalare questi bozzetti alla comunità e ha gentilmente concesso alla nostra redazione la possibilità di diffonderli ulteriormente, con la speranza di “ispirare” i concittadini e chi ha (e avrà) l’onere e l’onore di amministrare il nostro paese. Questa galleria, insieme a tante altre opere del Maestro, si possono trovare in questa pagina Facebook.