Arriva al 59% l’aumento delle bollette della luce nel quarto trimestre del 2022 per i clienti in maggior tutela (cioè quelli degli utenti che non hanno ancora aderito al mercato libero).
L’Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, l’ente che ogni tre mesi stabilisce i prezzi dell’energia per i contratti a maggior tutela, ha deciso un aumento del 59% delle tariffe elettriche. Il prezzo sale da 41,51 centesimi per kW a 66,01.
La bolletta annuale sale, in virtù degli aumenti nei trimestri precedenti, da 632 a 1.322 euro (stima calcolata per una famiglia media italiana). Oltre il doppio. L’aumento reale è ancora maggiore, ma l’intervento del governo ha fatto sì che l’Arera abbia posticipato il «recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati». Ma anche in questo modo, per molte famiglie, il rincaro sarà insostenibile.
L’aumento dei prezzi grava anche sulle attività produttive: la grande fiaccolata di mercoledì 28 settembre a San Gavino Monreale è stato uno dei tanti gridi di allarme delle piccole e medie imprese italiane.
Intanto la Germania ha annunciato un piano da 200 miliardi per difendere le aziende e le famiglie tedesche dal caro gas. Secondo il governo italiano questa scelta porterà a tre errori: rottura della solidarietà europea, distorsione del mercato e aumento del debito tedesco. Una scelta che spezza il fronte UE e che rischia di danneggiare i paesi economicamente più deboli. L’Italia, naturalmente, è tra questi: chi guarda al “nazionalismo” come risposta ai problemi italiani rimarrà deluso.