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Nuovo ospedale di San Gavino: posata la prima pietra dopo 14 anni di attesa. Le foto

Si è svolta nella mattinata di venerdì 23 settembre, in piena campagna elettorale, la posa della prima pietra del nuovo ospedale di San Gavino Monreale. Come annunciato, abbiamo deciso di attendere i risultati delle elezioni, ormai certi, per pubblicare le parole dei presenti – molti dei quali esponenti politici di spicco – senza turbare la campagna elettorale ed evitare strumentalizzazioni.

Presenti alla cerimonia il Presidente della Giunta, Christian Solinas, e l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, insieme ai dirigenti di Ares e della ASL 6 e ai sindaci del territorio, compreso Carlo Tomasi, attuale sindaco di San Gavino, e Stefano Musanti, primo cittadino nel 2008, quando partì l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale.

Quello presentato a San Gavino è un modernissimo ospedale su 5 livelli, con una superficie 30 mila metri quadri, rispetto ai 13 mila attualmente disponibili nel vecchio nosocomio. I posti letto saranno 215, di cui 117 ordinaria, 54 degenza. Saranno 16 i posti letto tecnici. Il vecchio ospedale non verrà demolito o smantellato, ma sarà di supporto al nuovo ospedale, come ospedale di comunità.

“La posa della prima pietra del nuovo Ospedale è un atto di grande significato per un’opera che il territorio attende da anni”, afferma il direttore generale della Asl 6 del Medio Campidano, Giorgio Carboni. Con la benedizione di don Mario Meloni, il compito della posa della prima pietra del Nuovo ospedale di San Gavino Monreale è stato affidato al governatore della Regione Sardegna Christian Solinas. All’evento erano presenti anche l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, il direttore generale di Ares Annamaria Tomasella e il direttore generale della Asl 6 del Medio Campidano Giorgio Carboni, i sindaci del territorio, i rappresentanti della Finso, l’assessore regionale all’Ambiente Gianni Lampis, Rossella Pinna, Rappresentante del territorio in Consiglio regionale e membro della Commissione sanità, e una folta rappresentanza di operatori sanitari e cittadini del Medio Campidano.

“Finalmente, oggi, grazie all’appoggio e al supporto costante della Presidenza della Regione, dell’Assessorato che ringrazio sentitamente e dei vertici di Ares, siamo qua, tutti insieme, uniti per la “posa della prima pietra”, un atto simbolico, per suggellare l’inizio dei lavori che hanno preso ad agosto. Stiamo testimoniando insieme che i lavori per la realizzazione del Nuovo Ospedale sono iniziati. Ed è giusto condividere sempre insieme questo sentimento di soddisfazione”, continua il dg Giorgio Carboni“La presenza di un pubblico così numeroso e qualificato è la dimostrazione dell’importanza nei confronti di un presidio sanitario che si propone di essere il punto di riferimento per un bacino d’utenza di 150 mila persone e che si presenterà come un vero e proprio “Polo sanitario” di fondamentale importanza che non solo il Medio Campidano ma tutta la Sardegna aspetta da decenni”.

“Si tratta di un’opera complessa, il nostro non sarà solo un ospedale nuovo, ma anche un nuovo modo di rispondere alle esigenze di cura dei pazienti e dei cittadini. Un ospedale innovativo, tecnologico e all’avanguardia, una grande e bella opera architettonica e urbanistica che sarà costruita secondo i più innovativi parametri di sostenibilità con un grande “polmone verde” che permetterà di vivere la degenza ma anche la quotidianità dei nostri operatori in uno spazio importante pensato per tante attività oltreché fruibile da tutti i cittadini”, conclude il direttore generale della Asl del Medio Campidano. “Questo territorio potrà dunque avere uno degli ospedali più importanti della Regione, un ospedale che servirà ai pazienti, ai professionisti, alla funzionalità dei percorsi. Ma ci tengo a dire che questo non è solo il nuovo ospedale di San Gavino, non un ospedale del solo Medio Campidano, ma un nuovo ospedale dei sardi per i sardi”.

A testimonianza di un momento storico per il Medio Campidano, una galleria fotografica con le bellissime foto di Toto Casu, che ancora una volta ringraziamo per il suo preziosissimo contributo.

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