Nell’isola più di 800 imprese con oltre mille addetti che si prendono cura di giardini, terrazzi, balconi e parchi privati e pubblici. Ma il settore è sempre sotto attacco del sommerso. Confartigianato Sardegna: “Mettiamo fuori gioco il lavoro nero e gli abusivi: fare i lavori in regola oggi conviene di più con il bonus verde”.
Sono 807 le imprese che in Sardegna si occupano della cura e manutenzione del verde e del paesaggio e che danno lavoro a 1.137 addetti. Di queste 511 sono realtà artigiane (il 63,3%) con 380 dipendenti (33,4%).
I dati del settore della cura e manutenzione del verde, emergono dal dossier realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte delle Camere di Commercio, che ha analizzato il settore nel secondo semestre 2022.
A livello provinciale 439 attività si trovano a Sassari-Gallura (414 i dipendenti), 117 sono registrate a Cagliari (243 addetti), 144 nel Sud Sardegna (180 i lavoratori), 67 a Nuoro (130 i dipendenti) e 40 a Oristano (170 i lavoratori).
“Un settore molto dinamico, quello della cura del verde, che però da sempre subisce l’attacco degli irregolari e degli abusivi
– affermano da Confartigianato Imprese Sardegna – personaggi che fanno della concorrenza sleale, quindi del lavoro nero, il loro modus operandi, eludendo le norme fiscali e quelle sulla sicurezza sul lavoro”.Sul sommerso, Confartigianato Imprese Sardegna coglie l’occasione per dire no a questi giardinieri abusivi e improvvisati.
“Ricordiamo che i veri professionisti del verde, per occuparsi della cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole), devono necessariamente seguire un adeguato percorso professionale – sottolineano dall’Associazione – con l’arrivo delle piogge, infatti, aumentano le esigenze di manutenzione delle aree verdi, ma è importante scegliere un professionista serio, per rispettare l’ambiente”.
Stop, dunque, a figure non professionali e improvvisate, perché i veri professionisti del verde, per occuparsi della cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole), devono necessariamente e adeguatamente formati.
“Molti consumatori non sanno che, per diventare un giardiniere professionista, bisogna aver fatto un precorso scolastico o aver frequentato un corso di qualifica riconosciuto – precisano gli Artigiani – tuttavia, sono innumerevoli i casi in cui a svolgere questo tipo di professione sono persone che ci mettono la “sola” passione, con competenze più o meno accertate, spesso in un regime di prestazione lavorativa al limite della legalità”.
Confartigianato Sardegna ricorda che per scongiurare il rischio di gravi danni bisogna affidarsi ad un professionista formato, che rispetti prima di tutto le norme di sicurezza e sia riconosciuto dallo Stato. Insomma, è necessario rivolgersi sempre a un giardiniere esperto.
Proprio per mettere fuori gioco chi lavora abusivamente e premiare chi, utente privato o pubblico, esigerà lavori fatturati e a regola d’arte, da qualche anno il Governo ha studiato il “bonus verde
”. Tante sono, infatti, le imprese regolari sono legate a doppio filo a questa detrazione del 36% prevista dallo Stato per i lavori di “ristrutturazione e riqualificazione” riguardanti gli spazi aperti di pertinenza di un immobile privato o condominiale. Con tale incentivo, che scadrà a fine 2024, studiato per incrementare il verde a carattere privato, sia per le singole abitazioni che per gli edifici condominiali, il cittadino potrà detrarre le spese sostenute per sistemare aree scoperte private di edifici, unità immobiliari, impianti di irrigazione e realizzare coperture e giardini pensili insieme alle connesse spese di progettazione e manutenzione connesse.“Questo incentivo – sottolinea l’Associazione Artigiana – come accaduto per altri settori come l’edilizia, sostiene le imprese in difficoltà e viene incontro alle esigenze di recupero delle spese degli utenti finali, consentendo anche di migliorare qualitativamente le nostre città non solo per quanto riguarda le abitazioni ma anche per il verde privato”.
Confartigianato Sardegna ricorda come con il bonus verde, si sia riusciti a ottenere un fondamentale passo avanti per il settore, risultato arrivato dopo un lungo lavoro di lobby da parte anche dell’Associazione Artigiana.
Dopo l’abusivismo, a minare la crescita del settore ci si sono messi il covid, l’aumento dei costi dei materiali, dei fertilizzanti e degli antiparassitari, oltre alla riduzione del potere d’acquisto dei cittadini.
“Per supportare gli operatori del settore, è necessario che anche il pubblico possa disporre importanti forme di incentivazioni ovvero occorre tornare a investire nel verde, in modo strutturale e non episodico – commentano da Confartigianato Imprese Sardegna – mettendo a disposizione delle amministrazioni fondi ad hoc per la cura e la manutenzione delle aree a verde pubblico; insegnando il valore del verde nelle scuole; prevedendo regole diverse dagli appalti generali nei capitolati per il verde pubblico; snellendo gli iter burocratici per il reperimento dei materiali di base per l’attività florovivaistica”.
“Questo rappresenta un fattore determinante per il futuro del comparto – concludono gli Artigiani – e si inserisce nelle politiche di incentivazione fiscale verso i privati, sotto forma di detrazione e di bonus che noi sosteniamo debbano diventare strutturali.”.