I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».
È difficile concentrare in poche righe 12 anni di vita e i conseguenti sentimenti che ne scaturiscono, ma se dovessi cercare una parola capace di riassumere e fare sintesi, questa sarebbe certamente il sostantivo “meraviglia”. La stessa che provarono i 72 discepoli inviati da Gesù al rientro dalla loro missione.
Una meraviglia incontenibile e colma di gratitudine per le opere che il Signore ha saputo compiere e che mi ha permesso di contemplare e vivere in pienezza in questo tempo che mi ha donato in mezzo alla comunità sangavinese. Tempo di crescita, di sperimentazione, di intenso lavoro, di semina continua, di sforzi nell’intessere relazioni e collaborazioni, di obiettivi raggiunti e di continue ripartenze. Ma, inevitabilmente, anche tempo di fatiche, di delusioni, talvolta di incomprensioni e qualche volta di ostilità incontrate e prodotte, di fallimenti e di tentativi non riusciti.
Insomma… tempo di umanità, nel quale il Signore mai ha fatto mancare la sua presenza paterna e incoraggiante, capace ogni volta di indicare una nuova via. Anch’io ho avuto il dono di vedere i “demòni”, miei e di altri, sottomessi al nome di Gesù.
Eppure la meraviglia più grande resta quella di sapere il mio, i nostri nomi, scritti nei cieli. Cioè di scoprire e ri-scoprire ogni giorno che non esiste fragilità o peccato che possano separarci da Dio, perché la Sua misericordia è più grande di ogni mio, di ogni nostro limite. E che, anzi, proprio con questo “materiale fallato” che siamo, Lui riesce a compiere le sue straordinarie opere. Per questo, in questo momento di passaggio della nostra vita, mi rallegro, perché so che ciò che ho e che abbiamo vissuto è garanzia di ciò che vivrò e che vivrete: se ci fidiamo ancora di Lui, nessuna speranza sarà delusa e Lui farà, con noi e per noi, ancora…meraviglie!
Il mio grazie a Dio sia allora il mio grazie per ciascuno di voi: i tantissimi bambini, ragazzi, giovani e le famiglie vissuti nella realtà dell’oratorio e del catechismo, i bisognosi e fragili serviti nella Caritas, i malati e gli anziani incontrati grazie all’Eucarestia, i tantissimi generosi volontari dei diversi gruppi ecclesiali sempre pronti e disponibili in ogni occasione, le religiose che mi hanno sempre accompagnato con la stima e la preghiera, le tante associazioni, le realtà aggregative e le scuole con le quali, negli anni, sono nate belle collaborazioni, le diverse amministrazioni e le forze dell’ordine con le quali abbiamo sempre vissuto rapporti di grande cordialità, reciproco rispetto, sostegno e disponibilità per il bene della comunità.
Grazie a don Benito e al diacono Ignazio, preziosi collaboratori in questa Unità Pastorale. Un grazie particolare a don Piero Angelo e don Elvio, fratelli, padri e amici, dono prezioso per la mia vita di cristiano e di prete: senza di loro nulla sarebbe potuto accadere. Don Mario ora riceverà il testimone. Come in una staffetta sarà chiamato a proseguire con voi la “corsa”. Sono certo che, sperimentandovi, insieme, troverete il passo giusto. E sono certo che ogni nuovo passo…sarà benedetto da Dio.
Garantendovi il ricordo nella preghiera chiedo anch’io di tenermi sempre nelle vostre intenzioni. Giunga a ciascuno di voi il mio più sincero abbraccio colmo di gratitudine e affetto,
donMacs