Sono passati 14 mesi e 3 giorni da quando Ignazio Sessini, operaio di 56 anni è morto mentre svolgeva il turno notturno in solitaria sul proprio posto di lavoro alla Villaservice, società che tratta rifiuti nell’area industriale di Villacidro.
Da quel tragico 5 luglio tutto tace. Non si capisce perché una morte così raccapricciante (il povero operaio è morto triturato nel tritomiscelatore) sia ancora in attesa di giustizia. Passano i giorni e, nonostante per casi similari e analoghi la giustizia abbia realmente agito in maniera celere, in questo caso sembra che sia impelagata in mezzo alle sabbie mobili, o forse è meglio dire in mezzo alla melma dei rifiuti la stessa melma nella quale è finito il povero operaio.
Sono infinite le domande alle quali i vertici della Villaservice non hanno mai voluto rispondere e sono tanti i fatti inquietanti che si sono registrati nei giorni successivi alla morte. Ma andiamo con ordine.
Lo stabilimento della Villaservice aveva delle criticità, come ampiamente dimostrato dall’inchiesta che potete seguire interamente nel mio canale YouTube:
Dopo quanto accaduto, alcune di queste criticità sono state superate. E allora ci si chiede perché non è stato sequestrato per intero lo stabilimento ma solo il tritomiscelatore?
Ci si chiede perché è stato possibile spostare la pala e forse addirittura portarla via dallo stabilimento? Pala che era stata usata quella notte da Ignazio Sessini!
Ci si chiede perché sono state cambiate le lampade all’interno dello stabilimento, cambiando la situazione di fatto rispetto alla notte dell’incidente?
Ci si chiede perché uno dei sindaci soci, ancor prima di aver avvisato i familiari, ha fatto circolare un messaggio in una chat, in cui diceva espressamente che la morte dell’operaio sarebbe avvenuta per scelta volontaria? Chi aveva informato l’amministratore? le forze dell’ordine? Oppure qualcuno che aveva interesse a parlare di gesto volontario?
E ancora, sarebbe bello sapere quanto c’è di vero sul fatto che alcuni resti dell’operaio sarebbero stati ritrovati quasi per caso dentro lo stesso tritomiscelatore nell’ottobre 2021, compresa una sua scarpa?
Risposte necessarie per fare chiarezza su un caso che per quanto intricato presenta delle anomalie importanti e che fanno pensare. Riflessioni che ogni notte tolgono il sonno alla vedova che continua a chiedere a gran voce giustizia per il marito morto e chiarezza su quanto accaduto quella tragica notte del 5 luglio 2021.
Il caso di Sessini richiama in qualche modo quanto si è verificato nei giorni scorsi a Sassari dove a perdere la vita in un impianto dei rifiuti è stato Antonio Masia. In un primo momento si è parlato di una morte per infarto ma poi c’è stata la svolta, la stessa cosa ci si augura per Ignazio Sessini perché ci sia la chiarezza che la famiglia chiede e la giustizia che un’intera comunità, quella di Villacidro, auspica.
E chissà se la magistratura vorrà fare chiarezza anche su quanto apparso nel verbale del Bilancio Ordinario di esercizio 2020 della società Villaservice nelle quali sono presenti diverse affermazioni importanti quali a pag 13:
La Dott.sa Antonella Concas afferma: “[…] sembrerebbe pertanto emergere per la tragedia in questione, che si possa solo ventilare l’ipotesi di volontà o negligenza”. Sarebbe bello sapere da chi ha avuto queste informazioni. Oppure è in possesso di qualche documento o nel suo telefono sono arrivate notizie ad altri sconosciute? La Concas non ha mai lasciato dichiarazioni agli organi di informazione, né tanto meno si è avvicinata alla vedova anche solo per un saluto, ma nel verbale come dimostra la foto è presente questa affermazione.
Insomma una vera matassa di affermazioni sui quali è auspicabile che la magistratura tutta faccia chiarezza, così come sulle affermazioni della Dott.sa Marta Cabriolu, sempre presenti nel verbale nella quale afferma di prender atto che lo SPRESAL non ha eccepito o fatto prescrizioni sulla formazione impartita ai dipendenti. Sottolinea, come il Dipendente tragicamente scomparso, fosse tra i dipendenti, uno dei più preparati e a conoscenza di tutte le procedure di sicurezza.
Prosegue la allora Sindaca del Comune di Villacidro, Dott.ssa Marta Cabriolu, affermando che circolava una notizia che sosteneva che il macchinario (Trituratore) doveva essere fermo e non utilizzato il giorno della tragedia, per l’esistenza di una prescrizione da parte della Provincia.
Pur non avendo potuto consultare personalmente i documenti, il caso è stato trattato in Consiglio Regionale, ove l’Assessore Gianni Lampis, rispondendo all’interrogazione posta, ha affermato che dagli atti è risultato che, alla data della tragedia, il macchinario non fosse in stato di fermo per prescrizioni da parte della Provincia.
Anche in questo caso sembra si neghi l’evidenza della documentazione che ovviamente pubblichiamo per dovere di cronaca. La Provincia il 6 luglio, giorno dopo la tragedia, reiterava l’Ordinanza contingibile e urgente n° 17 del 29.06.2021 cioè la ripeteva:
Nel testo dell’ordinanza leggiamo ancora:
“VISTA la nota della soc. Villaservice prot. n° 2610 del 02/07/2021 acquisita al protocollo dell’Ente n° 17128 del 02/07/2021 con la quale si comunicava il ripristino della funzionalità dell’impianto di compostaggio a far data dal 05/07/2021;”
Attenzione, leggete bene: si comunica che l’impianto poteva ripartire dalla mezzanotte del 5 luglio. A questo punto sarebbe opportuno conoscere due cose.
La prima: a che ora Sessini ha iniziato il ciclo di tritomiscelazione? Secondo: esiste una nota in cui i dipendenti della Villaservice addetti al macchinario sono stati informati che il ciclo poteva riprendere solo dopo la mezza notte del 4 Luglio e quindi a mezzanotte e un secondo del 5?
Quelli raccontati fin qui sono fatti ampiamente documentati. Ora attendiamo con fiducia il corso delle indagini e quali saranno gli sviluppi, perché 14 mesi sono davvero tanti – troppi – per chiarire cosa è successo nella tragica notte in cui Ignazio Sessini ha perso la vita.