Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata di un genitore di San Gavino Monreale che solleva quattro quesiti, guardando il paese con gli occhi di chi ha bambini (o di chi un bambino, effettivamente, lo è ancora).
Nelle scorse settimane abbiamo ricevuto notizia della disponibilità di fondi, da parte dell’Amministrazione Comunale, per l’avvio di lavori nelle piazze pubbliche relativi alla realizzazione di nuove (monumentali?) fontane. Abbiamo anche assistito all’apertura di alcuni cantieri, relativi alla pulizia dell’impianto fondiario in alcune vie del paese, intervento importante soprattutto in vista della stagione autunnale e delle piogge. Prendiamo positivamente questi segnali e cerchiamo di attirare l’attenzione su alcuni punti che, almeno in parte, potrebbero essere esaminati anche alla luce di questi interventi.
Il primo è la totale assenza di fontanelle pubbliche nelle piazze del paese e soprattutto nei parchi (piazza Salvo d’Acquisto, Parco Rolandi per citare i più importanti, ma anche piazza Marconi e piazza Resistenza). Non mi riferisco a fontane monumentali dai giochi d’acqua spettacolari, mi riferisco a semplici fontanelle che erogano l’acqua ai passanti, con apposito rubinetto, presenti in tutte le città e paesi civilizzati, ma non nel nostro. Soprattutto d’estate, questa assenza eclatante si fa notare. Non ci si può rinfrescare dopo una camminata o per il gran caldo, i bambini non possono lavarsi le mani o il viso e, vi sembrerà strano, ma anche questo è un punto importante date le condizioni di sporcizia in cui versa il paese, non si può utilizzare l’acqua per pulire la panchina, decisamente sporca e in stato di abbandono, in cui magari l’anziano vorrebbe sedersi. Davvero la soluzione è portarsi l’acqua da casa o risolvere alle salviette umide? Da terzo mondo.
Il secondo punto, appena accennato, è la sporcizia. E attenzione: ogni volta che si tratta di critiche allo stato di abbandono del paese, si tira in ballo l’avanzata dei vandali e la mancanza di rispetto da parte dei cittadini, specie dei più giovani, per il bene pubblico. Senza nulla togliere a tale argomentazione, certamente valida (assistiamo davvero a un’escalation del vandalismo giovanile negli ultimi anni e all’aumento esponenziale della maleducazione e trasgressione delle regole di convivenza civile, non lo neghiamo), noi però preferiamo insistere sul motivo dell’abbandono e dell’incuria, sulla base di alcune semplici prove schiaccianti: se ci si reca, ad esempio, nella piazzetta Salvo D’Acquisto, quella con lo scivolo ed altalena per bimbi, l’incuria appare evidente non soltanto dalle cartacce, plastica e vetro sparsi un po’ ovunque (segno appunto della maleducazione e inciviltà dei passanti), ma anche cumuli di foglie cadute, terra e polvere, e soprattutto gli escrementi di uccelli che ricoprono sia il pavimento su cui giocano talvolta i bimbi coi gessetti (eh sì, nel 2022 talvolta si gioca ancora così, sappiatelo!!) che le panchine dove si siedono grandi e piccini. Tutto sporco, sia per mano umana, che per mano della “natura”! C’è chi si arrangia, si porta al parchetto la propria scopa, stracci e disinfettanti per poter usufruire degli spazi pubblici: ma davvero la soluzione deve essere lasciata nelle mani della buona volontà (o disperazione) di poche persone che vorrebbero “vivere” il pubblico? Crediamo che una regolare pulizia (almeno una volta al mese?) sia doverosa, ma ciò non avviene praticamente mai (fatta eccezione il taglio dell’erba una volta l’anno!).
Il terzo punto: lo stato dei parchi giochi. I giochi per bambini sono una grande risorsa per una comunità. Consentono di stare all’aria aperta e di socializzare; giocare insieme è un momento importante per i bimbi, perché è così che imparano le regole della convivenza e della vita con gli altri, non certo a casa davanti alla tv o ai videogiochi. Ebbene, dovremmo prenderci seriamente cura di questi spazi, giusto? Allora ci rivolgiamo alle amministrazioni comunali: vi preghiamo di fare manutenzione ai (pochi) giochi per bambini presenti in paese, affinché abbiamo la certezza che questi strumenti di divertimento non si trasformino, da un giorno all’altro, per l’usura e l’assenza di controlli, in occasioni di terrore. Al parco Rolandi la situazione è drammatica: uno degli scivoli presenta una struttura con dei pezzi mancanti (in pratica manca una ringhiera) dove i bambini più piccoli rischiano, se non accompagnati fin sopra dai genitori, di cadere all’ingiù. Le strutture in plastica sono spezzate un po’ ovunque (la plastica si logora sotto il sole e la pioggia) e in alcuni punti sono taglienti. Mancano alcuni bulloni che reggono le impalcature degli scivoli. Ma il pezzo forte sono le altalene, la cui impalcatura in legno, fissata alla buona con del cemento, si è ormai quasi del tutto sradicata, al punto che, il gestore del parco, su segnalazione di noi genitori, ha deciso di interdire l’area circondando le altalene con del nastro segnaletico. Ci auguriamo che questo non significhi “addio alle altalene” e che il Comune prenda a cuore questa e altre segnalazioni analoghe. Crediamo sia un vostro dovere assicurare dei parchi giochi vivibili e sicuri, possibile che ci sbagliamo?
Il quarto e ultimo punto, che forse non è attinente a quanto scritto sinora, ma riguarda sempre la cura che dobbiamo riservare ai nostri bambini: a che punto sono i “lavori” per garantire un ingresso in sicurezza alle scuole di via Caddeo in caso di pioggia? Ve lo chiediamo con “largo” anticipo, prima della “stagione delle piogge”, perché stare anche quest’anno per un buon quarto d’ora sotto l’acqua battente, aspettando di entrare in aula, non è nostra intenzione.
Vi ringraziamo per quello che state facendo sinora, vi chiediamo di fare un poco di più per una categoria non avente diritto al voto, eppure la più importante della nostra comunità: i bambini.
Lettera firmata