San Gavino stamattina si è risvegliata con le scritte deliranti apparse sul muro della sede della CGIL e sulla facciata di un’abitazione privata adiacente. La firma, la “Doppia V” che contraddistingue il movimento no-vax, identifica senza ombra di dubbio i responsabili.
Lo spray rosso delle bombolette è stato prontamente coperto e lavato via, per quanto possibile, ma lo sfregio resta ben visibile a chiunque passi in via Parrocchia.
“In tarda mattinata le mura della sede della Cgil di San Gavino Monreale sono state completamente ripulite – avvisano i sindacalisti della CGIL – Ci auguriamo che nel breve periodo vengano rintracciati i responsabili dell’atto vile e ringraziamo tutte le persone, associazioni, sindacati e amministratori che ci hanno mostrato solidarietà”.
Numerose le manifestazioni di vicinanza giunte ai sindacalisti nella mattinata. Una tra le prime figure istituzionali ad esprimersi è stata la consigliera regionale Laura Caddeo.
“Vorrei esprimere vicinanza e solidarietà alla CGIL di San Gavino Monreale – ha dichiarato l’esponente del campo dei Progressisti – a seguito dell’atto intimidatorio subìto nelle scorse ore. Ancora una volta la codardia si maschera dietro l’anonimato e l’invettiva surreale. Condanno con forza attacchi di questa natura: mi auguro vengano individuati presto gli autori dell’atto e venga garantita la sicurezza di chi mette a disposizione ogni giorno la propria competenza e il proprio impegno a favore dei lavoratori. In questa fase così delicata, le forze politiche e le parti sociali devono essere compatte nel contrastare e isolare coloro i quali intenderanno puntare sulle intimidazioni e sulla violenza per affermare il proprio pensiero”.
A San Gavino Monreale il Partito Democratico esprime “solidarietà e vicinanza al Sindacato CGIL e ai privati cittadini che hanno subito gli atti di vandalismo e di offesa con scritte ingiuriose e danni materiali agli edifici di proprietà. Azioni ingiustificabili che necessitano di essere perseguite con l’impegno delle forze dell’ordine nelle quali riponiamo la massima fiducia. Il malcontento e il dissenso devono trovare canali di espressione opportuni e alternativi senza lesione alcuna”.