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Peste suina, da Bruxelles road map per ridiscutere le restrizioni entro il 2022

Focolaio Peste Suina Africana nel Medio Campidano

La fine dell’embargo sulle esportazioni, che da anni pesa sull’intero comparto suinicolo dell’Isola, potrebbe essere vicina.

È quanto è emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri a Bruxelles con la Direttrice Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare della Commissione Europea e a cui hanno preso parte il sottosegretario del Ministero della Salute, Andrea Costa, e i vertici dell’Unita di progetto ragionale per l’eradicazione della peste suina africana e dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna, assistiti dalla Rappresentanza d’Italia presso l’UE. L’impegno, che dovrà essere ora formalizzato, stabilisce una ‘road-map’ che si tradurrà con l’invio e l’esame di report, a cadenza mensile, sulla situazione dell’Isola in relazione alla Psa. Un iter che porterà entro l’anno a una decisione sulla revisione delle restrizioni attualmente in vigore.

“La Sardegna attende da tempo la fine dell’embargo. Sul fronte dell’eradicazione della peste suina africana abbiamo ottenuto importanti traguardi e ora è indispensabile e doveroso che i risultati e i sacrifici degli allevatori e delle comunità, dai cittadini ai sindaci, agli operatori in campo, vengano riconosciuti senza ulteriori indugi”, dichiara il Presidente della Regione, Christian Solinas. “Guardiamo con assoluta fiducia agli impegni presi nel corso dell’incontro di oggi – sottolinea il Presidente – e continueremo a lavorare per raggiungere un obiettivo di fondamentale importanza per la nostra Isola e per i tanti operatori di un comparto, quello suinicolo, dall’enorme potenziale. I prodotti suinicoli della Sardegna, la qualità che la nostra Isola sa esprimere, nonché le prospettive di mercato, rappresentano un’opportunità irrinunciabile per l’economia della Sardegna”.

“Abbiamo risposto puntualmente – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddua tutte le richieste e indicazioni che ci sono arrivate da Bruxelles. I risultati ottenuti sono stati certificati nel corso dell’ultimo audit dagli ispettori europei che hanno potuto apprezzare il lavoro svolto anche sul fronte della sorveglianza del brado e del selvatico, aspetti che invece, tre anni fa, erano stati valutati come carenti. Nel percorso che si andrà ad aprire puntiamo a confermare i risultati raggiunti proseguendo con il nuovo ‘piano peste’ che da un lato rafforza le misure per favorire l’emersione degli allevamenti irregolari, e dall’altro semplifica le procedure e sostiene le tante attività certificate”.

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