Il vandalismo è una piaga ricorrente a San Gavino Monreale, ma negli ultimi anni – qualcuno afferma che la pandemia abbia accentuato il problema – il problema è particolarmente sentito.
Una serie di atti gratuiti di devastazione del bene pubblico, sintomo di un disagio sociale diffuso, stanno animando le discussioni nelle piazze, sui social network e anche in seno al consiglio comunale.
Ultimo in ordine cronologico, il raid al Parco Rolandi, preso d’assalto da un gruppo di giovanissimi vandali che hanno rovinato irrimediabilmente le panche e i tavoli di pietra.
“Noi – spiega Francesco Usai, che ha in gestione il parco sangavinese da 6 anni – facciamo il possibile per far trovare il parco in buone condizioni per il bene collettivo ma ultimamente alcuni giovanissimi che credono di fare ciò che vogliono senza alcun rispetto per noi che ci lavoriamo tutti i santi giorni”.
Francesco Usai lamenta anche l’assenza di controlli e l’impossibilità di riuscire ad assicurare, dopo queste scorribande, un’accoglienza decorosa per i tantissimi sangavinesi (e non solo) che soprattutto con la bella stagione affollano il Parco Rolandi. “In passato – dice il gestore del parco – non ci sono mai stato episodi di vandalismo, tranne in quest’ultimo periodo, da parte della nuova leva di giovani che ancora non hanno capito niente della vita”.
Preso atto dell’impegno delle istituzioni contro il deprecabile fenomeno e in attesa di un efficace sistema di videosorveglianza diffuso, che possa garantire di dare un volto ai vandali (costringendo le famiglie e rifondere i danni), siamo comunque costretti a raccontare episodi di danneggiamento del bene pubblico. Un chiaro sintomo del fallimento nell’educazione di un’intera generazione (o forse di due: quella dei ragazzi, ma anche di quella dei genitori).