Via libera alla movimentazione degli animali sensibili alla blue tongue verso le altre regioni italiane. Arriva finalmente la notizia, attesa in particolare dal settore bovino da carne che più di tutti ha sofferto e pagato in questi mesi, dopo il blocco esteso a tutto il territorio regionale dovuto all’esplosione dell’autunno scorso della blue tongue a causa del sierotipo 4. Settore che rimane in attesa del bando per migliorare la produzione e incrementare la qualità delle carni bovine destinato ai riproduttori e fattrici iscritti nei libri genealogici o nei registri di razza. Bando annunciato in predisposizione da due mesi fa, alla vigilia della mostra dei bovini da carne di Ozieri ma che ancora non è stato pubblicato. “C’è molto attesa per questo intervento che ha rappresentato un fondamentale strumento per sostenere il miglioramento genetico degli allevamenti che chiediamo venga pubblicato quanto prima cosi come vengano liquidate alcune domande degli anni scorsi”
sostiene il direttore di Coldiretti Nord Sardegna Ermanno Mazzetti.Per quanto concerne la movimentazione la Sardegna ha ottenuto finalmente il via libera dopo il blocco totale del dicembre scorso per l’ondata epidemiologica dovuta al sierotipo 4 che aveva interessato tutto il territorio regionale. Il blocco permane invece nei Comuni di Sant’Anna Arresi, Piscinas, Teulada, Santadi, Tratalias, Villaperuccio, Comuni “sede di circolazione del sierotipo 3 tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 ed in parte già interessati dalla prima incursione di tale sierotipo dell’anno 2018”
.Grazie “al marcato miglioramento della situazione epidemiologica riferita al sierotipo 4” ha scritto Antonio Montisci, responsabile regionale del Dipartimento tutela e benessere animale, le disposizioni adottate il 21 dicembre scorso “sono da considerarsi superate”.
Un provvedimento che interessa in particolare gli oltre 7.500 allevamenti di bovino da carne che contano oltre 200mila capi e che praticano la vendita dei vitelli oltre Tirreno.
“In attesa che lo sblocco sia esteso all’intero territorio regionale e quindi anche ai 6 Comuni del sud Sardegna – afferma il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu -, questo provvedimento è una grande boccata di ossigeno perché interessa migliaia di allevamenti che come tutti hanno a che fare anche con i problemi dovuti al Covid ed ai rincari generalizzati delle materie prime”.