In Sardegna operano meno di 2.000 apicoltori, circa il 55% dei quali sono hobbisti in autoconsumo (al di sotto dei 10 alveari) mentre il 45% sono professionali per un totale di oltre 65.000 alveari. A livello nazionale invece – secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale miele – ci sono 1,5 milioni di alveari curati da circa 73.000 apicoltori dei quali oltre 2 su 3 sono hobbisti. In crescita la presenza di giovani con le aziende apicole condotte da under 35 che sono aumentate del 17% negli ultimi cinque anni secondo un’analisi Coldiretti su dati Unioncamere.
Lo afferma Coldiretti Sardegna in occasione della Giornata mondiale delle api
proclamata dall’Onu.Le api sono animali innocui e a differenza delle vespe non aggressivi. Possono pungere solo se percepiscono un reale pericolo, soprattutto se nei confronti della famiglia. In media una singola ape – secondo Coldiretti – visita in genere circa 7.000 fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di esplorazioni floreali per produrre un chilogrammo di miele. Un lavoro che genera un valore economico stimato in circa 153 miliardi di euro l’anno su scala mondiale, 22 miliardi su scala europea e 3 miliardi su scala nazionale, secondo stime Coldiretti.
Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato anche da Albert Einstein che sosteneva che: “se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. La situazione delle api nostrane – continua la Coldiretti — rappresenta dunque un indicatore dello stato di salute dell’ambiente ma anche un campanello d’allarme delle eventuali criticità e difficoltà, che possono essere anticipate osservando attentamente la vita di questo insetto.
3 colture alimentari su 4 dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra queste ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni. Inoltre il miele ha proprietà antibatteriche e anti infiammatorie, ma è anche un energizzante naturale che può essere usato nelle escursioni o prima di una gara sportiva o di un allenamento, grazie anche alla sua alta digeribilità.
“L’apicoltura – evidenzia Coldiretti Sardegna – nonostante l’importanza che assuma dal punto di vista ambientale è uno dei settori più trascurati. Sono i primi a subire le conseguenze dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento a testimonianza della centralità che assumono le api per l’ambiente. Inoltre subiscono pesantemente il peso di una concorrenza sleale dalle importazioni di miscele di miele stranieri di bassa qualità. Per questo è importante acquistare il miele sardo, dando in questo modo per un contributo all’ambiente e alla nostra economia”.
L’indicazione “Italia” in etichetta indica che il miele è raccolto interamente sul territorio nazionale. Nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE”. Se invece proviene da Paesi extracomunitari deve contenere la scritta “miscela di mieli non originari della CE”, mentre, se si tratta di un mix, va scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE”.