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lunedì, 23 Dicembre 2024

Perché le squadre italiane hanno performance deludenti in Europa?

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Le prestazioni delle squadre italiane nelle competizioni europee, che si tratti di Champions League o Europa League, non sono sempre state esattamente entusiasmanti ultimamente. Purtroppo, sembra che le dirigenze dei club o anche l’opinione pubblica non sembrino poi preoccuparsi più di tanto di questo problema. 

Le simili prestazioni delle squadre italiane in Europa diventano abbastanza evidenti confrontandole con il resto dei risultati nei campionati. Questo è chiaro dal momento in cui la UEFA ha iniziato a concedere un posto in Champions League a diverse squadre di ogni campionato nazionale. Il risultato è stato un effetto immediato su come le squadre affrontavano psicologicamente questa competizione. 

La nostra Serie A italiana è tuttavia uno dei campionati più forti della confederazione UEFA. Le squadre che si qualificano alle competizioni del vecchio continente di solito dovrebbero assicurare un gioco spettacolare e risultati entusiasmanti. Spesso però non è così.

Le squadre italiane spesso non riescono a superare le fasi più avanzate della competizione e, con una nota molto negativa, forniscono prestazioni sommesse e poco entusiaste. Questo si evince anche osservando le quote proposte dai bookmaker non AAMS alle squadre della nostra penisola, impegnate nelle competizioni europee.

La mancanza di motivazione

Non è un segreto che il fascino della competizione Europa League non sia affatto vicini a quello della Champions League. Purtroppo, la UEFA sembra aver fatto poco per mantenere, se non aumentare, l’attrazione dei giocatori per questo torneo.

Ciò costringe le squadre che partecipano alla competizione a concentrarsi sul mantenimento del loro massimo stato di forma nel campionato nazionale. Di conseguenza consolidare la loro posizione nel girone superiore per partecipare alla Champions League per la stagione successiva.

Così, nel corso di una campagna di Europa League, una squadra come la Juventus non presenterebbe in partita dei giocatori di talento non al massimo della forma. Chiaramente vogliono evitare di aggravare uno stato non perfetto e metterne in pericolo la partecipazione alle prossime partite di campionato. Rischio per il quale sicuramente opterebbe se fosse una partita del girone di Champions League.

Così facendo pur avendo le possibilità di andare parecchio avanti nella competizione europea, magari anche vincerla, il maggior impegno e fatica per i giocatori sarebbero deleteri per il campionato nazionale. Questo diventa particolarmente vero quando entrambe le competizioni, l’Europa League e il campionato arrivano vero il termine. I club in genere danno precedenza al rendimento in campionato.

Una preoccupazione simile è oggi condivisa da molte squadre di metà classifica di diversi campionati, che affrontano sempre il dilemma dell’interesse. Pur essendo in corsa per quel tanto agognato quarto posto e tuttavia continuano ad andare bene in Europa League.

Le squadre spesso scelgono di far riposare i giocatori ritenuti chiave per le fasi più cruciali durante la stagione anche a costo di una eliminazione dall’Europa. A causa del disinteresse dei tifosi e dei gesti poco emozionanti nelle partite dei giocatori, la UEFA è stata costretta ad eliminare la competizione “Coppa delle Coppe” qualche anno fa.

Le vittorie storiche dei club italiani in Europa

Dal 1955, l’Italia ha continuato a farsi un nome nel mondo del calcio europeo. Grazie alla partecipazione a numerosi tornei, tra cui UEFA Champions League, UEFA Europa League, nonché l’ormai defunta UEFA Coppa Intertoto.

Le squadre del nostro paese hanno anche ottenuto riconoscimenti globali per le loro prestazioni in una serie di competizioni tra club mondiali dal loro debutto internazionale alla Coppa Intercontinentale nel 1963. Da allora, i fan hanno continuato a sostenere le loro squadre preferite sia durante le partite in trasferta che dal comfort delle proprie case. Dal loro debutto, hanno anche portato a casa 12 titoli di Champions League, nove titoli di Europa League, sette titoli di Coppa delle Coppe UEFA, nove titoli di Supercoppa UEFA. Quattro titoli di Coppa UEFA Intertoto, sette titoli di Coppa Intercontinentale e due titoli di Coppa del Mondo FIFA. Di conseguenza, le squadre italiane sono sicuramente più che in grado di fare eco ai loro precedenti successi durante la Champions League e l’Europa League attuali.

Cosa possono imparare i club italiani?

Prima che l’Italia possa risorgere dalle ceneri e rivendicare i fasti del passato è possibile trarre vantaggio dall’apprendimento di alcune cose da un certo numero di squadre europee in competizione.

Nonostante la Juventus mantenga il suo prestigio data come una delle squadre di calcio più ricche d’Europa, diverse squadre italiane devono ancora beneficiare dello stesso livello di notorietà. Per questo motivo, è improbabile che il nostro paese salga in classifica e si trovi posizionato con alcune delle squadre di maggior successo e commercialmente valide del continente. Ad esempio, negli ultimi anni Inghilterra, Spagna e Germania hanno investito soldi nello sviluppo di giovani giocatori e della migliore formazione possibile e ora dominano le competizioni del calcio europeo. L’Italia può essere brava a vendere giocatori, ma se vuole competere con i migliori d’Europa in Champions League ed Europa League in questa stagione, le squadre devono concentrarsi sull’investire nel più grande talento a loro disposizione e fare qualunque cosa ci voglia per diventare il migliore club d’Europa.

Uno sguardo al futuro

Con il mondo che ha sofferto per la crisi pandemica e i campionati di calcio in parte mozzati, sospesi o interrotti anche le competizioni europee ne hanno risentito in parte. Trasferte senza tifosi al seguito, stadi chiusi e calendari stravolti. Tutte cose che non sono certo il massimo per una coinvolgente partecipazione delle squadre alle competizioni del continente.

L’Italia ha dalla sua una storia di vittorie e notevole ma sembra che i fasti siano solo appartenenti al passato della storia calcistica. È ora di rimboccarsi le maniche, investire sui giovani talenti di casa propria e ripensare alle competizioni europee come un palco importante che le squadre italiane possono, e devono, calcare come delle vere protagoniste.

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