Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera firmata di un cittadino sangavinese: uno sfogo, o un’esortazione, verso amministratori comunali e cittadini, per “curare” San Gavino.
È sempre difficile fare un’analisi serena quando devi farla nei confronti del tuo paese natio. In un modo o nell’altro, c’è il rischio di essere fraintesi. Soprattutto quando si è lontani, come lo sono io, è facile che la tua voce flebile arrivi distorta a chi di dovere.
Oggi, cara redazione di San Gavino Monreale . Net ho deciso di scrivere su questa vostra pagina esprimendo tutto il mio disappunto verso due precise categorie. Chi ha l’onere e l’onore della gestione di San Gavino, e anche verso la maggioranza dei suoi cittadini, che questo lungo momento di degrado lo vive quasi passivamente.
Dei primi, gli amministratori, ho diverse volte avuto modo di esprimere tutto il mio disappunto, peraltro senza mai ricevere risposte, per la loro non gestione per l’ordinario, è ancora di più per lo straordinario. La maggior parte di costoro sono anche miei amici. Quindi la mia delusione oltre che maggiore, è oltremodo anche incomprensibile.
Dare spiegazioni ai propri cittadini di cosa si è fatto, poco, e di cosa non si è fatto, tanto, è un dovere imprescindibile.
E il modo più semplice e veloce, volenti o nolenti, sono i social.
Proprio come sto facendo io ora.
Altrimenti si rischia il solito faccia a faccia da bar, che reputo più dannoso che costruttivo.
Caro Carlo, caro signor Sindaco.
Ammettere pubblicamente le tante, le troppe colpe commesse da lei e della sua maggioranza, sarebbe, secondo me, non un atto di debolezza, ma un atto di coraggio.
Ho sempre pensato che il fulcro di una buona gestione, oltre alla politica, siano i dipendenti comunali, che da intoccabili, agiscono, anche se in buona fede, a seconda della preparazione e competenza a loro trasmessa da chi c’era prima. Forse, e dico forse, i tanti mali che in questi decenni ha San Gavino, sono dovuti anche a questo.
Vede signor sindaco, se fosse realmente così, come da me descritto, sarebbe giusto che lei ne mettesse a conoscenza la cittadinanza.
La seconda categoria è quella dei cittadini passivi.
È un male questo, che a dire il vero è tutto italiano.
Ma questo, cari compaesani, non può essere una scusante.
Ve lo dico con il cuore. Siate più attivi. Non basta, anche se giustamente, esprimere la propria rabbia sui social, piuttosto che al bar.
Lasciate da parte le fedi politiche. San Gavino non ha bisogno di tifosi. Ha bisogno che i suoi abitanti siano più partecipi. Così come lo sono le tante associazioni di volontariato e culturali.
Fatevi sentire, in modo democratico, ma fatevi sentire. San Gavino è da tempo in agonia. La miglior cura siete voi. Voi che ci abitate.
Grazie.
Luciano Lixi