Il Medio Campidano avrebbe dovuto vedere almeno l’inizio dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale di San Gavino. In tutto questo periodo si era parlato del 2019, poi del 2020 poi del 2021 come data certa ma siamo a maggio del 2022 e ancora nessun lavoro è iniziato. E il timore è che probabilmente mai inizierà la grande opera sbandierata dalla politica di destra e di sinistra.
La cosa ancora più grave è che si stanno smobilitando e si chiudono i servizi che ancora funzionano – o meglio funzionavano – nel vecchio ospedale.
Il “Nostra Signora di Bonaria” infatti ormai non ospita più il punto nascita e per far nascere i bambini del territorio bisognerà andare a Cagliari e Oristano e non più a San Gavino Monreale. La politica infatti pensa di spostare i servizi nei grandi centri e di toglierli alle periferie. È questa la Politica adottata per Isili, Sorgono, Muravera, Lanusei, Bosa, ospedali utili al territorio ma sicuramente non utili dal punto di vista politico e quelle che erano eccellenze, vedi il punto nascite del Nostro Signora di Bonaria, sono destinate a far si che rimangano un semplice ricordo.
Inutile dire che “mancano i medici”, in Italia manca tutto: medici, insegnanti, agenti di polizia locale, impiegati amministrativi. Nonostante questo disastro sia sotto gli occhi di tutti si continua a mantenere una facoltà – quella di Medicina – a numero chiuso, o nei concorsi pubblici si continuano a fare i famosi “quiz a risposta multipla”, come se un docente o un agente debba riconoscere una relazione di insieme tra un pomodoro, una cipolla e un colore.
Ieri era la Giornata della libertà di stampa e mi faceva piacere che i nostri lettori sentissero la nostra voce sul disastro che si sta perpetrando nel Medio Campidano. Un territorio dove gli unici incolpevoli continuano a rimanere i sindaci, unici punti di riferimento – per i cittadini – di uno Stato che esiste solo sulla carta e con gli imprenditori esiste solo come “socio di maggioranza” con cui ogni mese si è chiamati a dividere gli utili.
I cittadini vorrebbero parlare di più con i propri rappresentanti del Governo, perché ormai sono stanchi di interfacciarsi con i primi cittadini che tutto possono tranne che risolvere problemi o trovare soluzioni. Siete infatti convinti che Carlo Tomasi avrebbe mai consentito la chiusura del centro nascite di San Gavino Monreale? Sicuramente no, ma lui è semplicemente un sindaco.
Fausto Orrù