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Sa die de sa Sardigna, “Giornata della libertà e del riscatto” con gli eventi della Regione

Sa die de sa Sardigna

Tornano in presenza con una serie di appuntamenti che spaziano dalle rievocazioni storiche alle celebrazioni religiose e istituzionali passando per  i dibattiti e le iniziative culturali, i festeggiamenti per Sa die de sa Sardigna, giornata di orgoglio del popolo sardo istituita nel 1993 per ricordare la sommossa dei Vespri sardi.

“Ogni 28 aprile rievochiamo la Storia con orgoglio per tenere viva la memoria del grande e glorioso popolo sardo”, ha detto il Presidente della Regione Christian Solinas. “Sa Die, giornata della libertà e del riscatto che dopo due anni di pandemia possiamo finalmente tornare a festeggiare tutti insieme, sia l’occasione per ripartire e condividere un momento di riflessione su passato e di stimolo per il futuro affinché la Sardegna torni a essere la terra dei sardi e nessuno di essi debba più essere costretto per alcun motivo a lasciarla”.

È un calendario ricco di eventi, quello proposto dalla Regione. Si comincia alla 9,30 alla Cattedrale di Cagliari con la Santa Messa officiata dall’arcivescovo Giuseppe Baturi. Le iniziative prenderanno il via dalle 10 del mattino a Sa Manifattura, in Viale Regina Margherita, dove proseguiranno fino alle 22. Il primo appuntamento sarà con la manifestazione di rievocazione storica de Sa Die de Sa Sardigna, anticipata dall’esecuzione solenne dell’inno “Procurade ‘e moderare Barones, sa tirannia” a cura del Coro Carrales.

A caratterizzare la mattinata nella fascia oraria che va dalle 10.00 alle 13.00 e nel pomeriggio dalle 15.00 alle 19.30 i banchi didattici sul periodo Nuragico (oggetti di vita quotidiana; monili, bronzetti; archeologia sperimentale con telaio; fattura del pane timbrato con le pintadere; mostra di abbigliamento civile e militare; armi e armature) e Giudicale (sartoria e moda con riproduzione dell’abito di Mariano IV; riproduzione di testi biblici e del celebre trattato noto come Flos Duellatorum; armi e armature; strategia militare con focus sul conflitto tra Arborea, sotto il controllo del giudice Mariano IV, e Aragona; scherma, con dimostrazioni duellistiche; arceria con dimostrazioni di tiro con l’arco; produzione di pergamene). Un banco didattico sarà riservato anche al 1700. Spazio, quindi, anche all’allestimento e mostra del vestiario militare in utilizzo tra sardi e piemontesi, con la spiegazione dettagliata del vestito originale di fine ‘700 della Corte Sabauda in Sardegna e dei vestiti miliziani. In esposizione ci saranno anche le armi originali del periodo, sia quelle in dotazione ai sardi (cannetta sarda a pietra focaia assemblata a Tempio-Pausania; leppa de ghinzu; forche in ferro in dotazione ai meno abbienti dell’epoca) sia le armi in dotazione ai piemontesi (fucile a pietra focaia con baionetta -1790-1812; pistola di cavalleria -1770; sciabole da dragone -fine ‘700; pistolone a tromba.

Guardando alle manifestazioni di rievocazione storica, dalle 10:30 alle 11:15 presso la postazione nuragica sarà possibile assistere alla rappresentazione teatrale di un rito sacro per l’iniziazione di due guerrieri che si apprestano a partire in battaglia, richiamando su di loro la benevolenza delle divinità mentre dalle 11:30 alle 12:30 presso la postazione giudicale si terrà la rappresentazione teatrale dell’investitura di un cavaliere arborense che giurerà fedeltà a Mariano IV. A seguire verrà messo in scena un duello in arme.  Gli eventi saranno riproposti nel pomeriggio a partire dalle 16,30 per il periodo nuragico e dalle 17,30 per quello giudicale. Nel secondo caso gli ospiti de sa Manifattura potranno assistere alla vestizione dei cavalieri; alla rappresentazione di una delle battaglie avvenuta tra Arborea e Aragona a fine ‘300; alla rappresentazione teatrale riguardante l’investitura di un combattente che, per meriti ottenuti in battaglia, acquisì il rango di cavaliere.

In chiusura della giornata, la Storia diventa musica nella fascia serale con “Sa die de s’acciappa”, ovvero una gara di poeti improvvisatori in programma dalle 19,30 alle 20, ma diventa anche spettacolo teatrale con la rappresentazione della “emozione” del 28 aprile 1794 dalle 20,30 alle 22.

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