Accadde oggi: il 12 aprile 1970 il Cagliari si laurea campione d’Italia, al termine di una formidabile cavalcata.
Grazie alla vittoria per 2-0 in casa sul Bari e alla concomitante sconfitta della Juventus con la Lazio, i rossublù per la prima (e unica) volta nella storia, conquistarono lo Scudetto in una giornata indimenticabile per un’intera regione.
Quel Cagliari era la squadra di Gigi Riva, capocannoniere del campionato con 21 gol, ma anche di altri giocatori che costituivano l’ossatura della Nazionale Italiana. Albertosi, Cera, Niccolai, Domennghini e Gori.
A guidare quel Cagliari in panchina c’era Manlio Scopigno, il Filososfo. Anticonformista, aveva abolito i ritiri cercando di responsabilizzare i i calciatori. Il suo Cagliari era una formazione che si può definire moderna e spettacolare, che giocava con palla a terra sfruttando in avanti la forza e le capacità realizzative di Riva.
Gigi Riva e il Cagliari, quel giorno, diventarono il simbolo della Sardegna emancipata. “Il successo di una minoranza – scrisse Giovanni Arpino – capace di ridare lustro ad una dignità che poteva essere solo privata. Tra i tanti motivi per cui si continua a romanzare attorno a quello scudetto, ‘che fece scalpore’ – come disse lo stesso Riva- come se l’avesse vinto una squadra di extracomunitari”.