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San Gavino Monreale
martedì, 16 Luglio 2024

Studenti-vandali, danneggiato locale commerciale di San Gavino

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Non c’è davvero pace per San Gavino Monreale, dove si susseguono ripetuti episodi di vandalismo ai danni del bene pubblico e altrettanto spesso anche ai danni dei privati.

Come denuncia Davide Senis, commerciante 40enne, che ha una cartolibreria in via Dante e ci ha inviato le foto della vetrata della sua attività commerciale, danneggiata dagli studenti che nel pomeriggio stazionano lì attorno, all’uscita di scuola, in attesa dei pullman.

Una situazione diventata intollerabile, con i ragazzi sempre meno rispettosi e sempre meno “impauriti” dalla presenza di testimoni e degli stessi commercianti all’interno dei negozi. I danneggiamenti avvengono in pieno giorno e con le serrande sollevate, in orario di apertura. A questo si somma la sporcizia abbandonata ogni giorno: lattine, cartacce e qualsiasi rifiuto lasciato dove capita.

I gradini dei negozi o delle case sono sempre stati i punti di ritrovo degli studenti o dei più giovani, ma raramente – in passato – si poteva assistere a tristi spettacoli di questo genere. Sicuramente mai in ora di punta e con decine, se non centinaia, di persone attorno.

Ma il comportamento delle “nuove generazioni”, spesso criticate dai più grandi, non è qualcosa che nasce dal nulla. I giovani semplicemente riflettono l’esempio e l’educazione ricevuta in casa. Emblematico l’esempio del ragazzo sorpreso da Davide Senis dopo aver rotto una delle vetrate della cartoleria (sedendosi di malo modo, giocando a spintoni con gli amici o chissà come). “Chi rompe paga? – è la domanda del commerciante – No, cerca di non pagare. Uno l’ho colto sul fatto e dopo aver ammesso la sua colpa ha contattato i genitori. Mi sarei aspettato un immediato risarcimento. Sono invece passate tre settimane, e il padre sta tergiversando: ancora non ha rimborsato il danno. Ai miei tempi chi faceva danni pagava senza fare storie”.

Non è quindi affatto facile, pur avendo un ragazzo che ammette il danno e le proprie responsabilità, farsi pagare dai genitori. Quello del rispetto è quindi un problema che si presenta dunque non solo con i giovani, ma anche con i genitori (dai quali ci si aspetterebbe un comportamento ben differente). Con esempi di questo genere, non deve stupire l’alone di impunità che grava su situazioni come queste. Se poi assisteremo a soluzioni “antipatiche”, come l’installazione di telecamere di sicurezza o di barriere anti-bivacco (perché va ricordato, le vetrine e i relativi gradini sono proprietà privata), non dobbiamo lamentarci: siamo tutti responsabili del mondo che stiamo costruendo.

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