Caro Magistrato,
chi scrive è un avvocato che quotidianamente studia, ricerca, combatte in difesa dei diritti violati, lavora con Te e conosce il mondo della Giustizia, i suoi problemi e le varie difficoltà che sta vivendo e ne è consapevole.
A Te Magistrato che nell’aula d’udienza sei chiamato a svolgere lo specialissimo compito di applicare la Legge voglio rivolgere queste poche parole.
In quell’aula d’udienza dove si scontrano accusa e difesa, a Te Magistrato consegno la mia strategia difensiva convinta e fiduciosa che la Sentenza che pronuncerai “In nome del popolo italiano” sia una Sentenza pronunciata in nome di quella tanto ricercata “GIUSTIZIA”. Per questo, Ti chiedo, ascolta accuratamente l’arringa difensiva, non lasciarTi traviare dai toni di voce, ora alti, ora bassi, perché la Giustizia sta altrove… anche il silenzio può dare risposte. Nella silenziosità della Tua stanza quando stai per prendere la decisione, ricorda la Tua missione di Giustizia.
Sono stanca di una Giustizia non Giustizia, di ingiusti sconti di pena, di libertà private, di innocenti dietro le sbarre.
Per un giorno ho desiderato occupare il Tuo posto, posto dal quale proviene la pronuncia di Giustizia che da me Ti viene invocata e, così, con la mia mente ho immaginato di rivestire il Tuo ruolo. Quanta responsabilità nell’occupare quel posto, quanta angoscia!!!
A Te magistrato – che hai giurato fedeltà all’Ordine Giudiziario e allo Stato della Repubblica Italiana – chiedo di adempiere con onestà e professionalità il ruolo che copri nel pieno rispetto dei principi costituzionali, il primo fra tutti quello che impera in ogni aula d’udienza ” LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”.
Grazie del tempo prezioso che hai dedicato a questo mio breve scritto.
Chiudo con le parole del grande Piero Calamandrei: “Il segreto della giustizia sta in una sempre maggior umanità e in una sempre maggiore vicinanza umana tra avvocati e giudici nella lotta contro il dolore”.
Avv. Luisa Camboni
Via Muraglia 57 09025 Sanluri
Mail: avv.camboni@tiscali.it