Gli autotrasportatori sardi hanno proclamato uno sciopero ad oltranza a partire da lunedì 14 marzo. La decisione è stata presa nel corso di una riunione infuocata che si è tenuta nel pomeriggio di ieri, mercoledì 9 marzo a Tramatza.
Presenti più di 300 camionisti pronti a dare battaglia, per protestare contro il caro gasolio e contro l’aumento dei prezzi delle materie prime, che sta mettendo in ginocchio tutto il comparto.
Come anticipato ieri, i camionisti della Sardegna hanno detto sì a uno sciopero a oltranza, a partire da lunedì, che rischia di paralizzare l’Isola per almeno due settimane. Dovrebbero essere salvaguardati i prodotti di prima necessità (come cibo, latte e farmaci) ma il rischio di trovare gli scaffali vuoti nei supermercati è concreto. Appena si è diffusa la notizia su social e chat sono partite le file nei centri commerciali e nei distributori: migliaia di cittadini hanno provveduto a fare scorte di viveri e carburante.
“Lo sciopero sarà su base volontaria – annunciano gli organizzatori della protesta – siamo pronti a paralizzare l’Isola per attirare l’attenzione su una situazione ormai insostenibile. Non solo il gasolio, ormai arrivato a prezzi stellari: a pesare sulle nostre tasche ogni giorno ci sono anche l’aumento dei costi per i trasporti marittimi, quelli per la manutenzione del mezzo e la sostituzione degli pneumatici. Un salasso continuo ormai arrivato a livelli non più sopportabili”.
I rappresentanti degli autotrasportatori chiedono di non essere lasciati soli e cercano il sostegno di una più ampia fetta di popolazione.
“La gente ci deve appoggiare – le parole di uno dei camionisti presenti a Tramatza – e non faremo mancare il cibo e i prodotti di prima necessità, come latte e farmaci. Vogliamo i nostri diritti, vogliamo che il gasolio ci venga defiscalizzato, vogliamo avere la certezza dei pagamenti, giusti e regolari. La Regione deve assolutamente fare qualcosa, deve dare una mano a noi e a tutta la Sardegna”.