Un/a figlio/a può essere assunto/a come badante per la cura e l’assistenza dei genitori?
La risposta al quesito è positiva.
È, infatti, legalmente possibile procedere all’assunzione di un familiare o di un affine entro il terzo grado, ma questa assunzione è soggetta ad un accertamento da parte dell’INPS.
Si noti bene! Mentre l’assunzione di un coniuge, come badante, viene spesso rifiutata dall’Inps, perché in questo caso l’assistenza viene prestata per motivi affettivi e morali; quanto, invece, all’assunzione di un figlio come badante, l’Inps in questa ipotesi dovrà accertare che sussista una effettiva retribuzione per l’attività lavorativa svolta.
Per essere considerato valido tale contratto di lavoro deve prevedere una busta paga e l’effettivo compenso derivante dalla stessa.
Ciò premesso, è, dunque, possibile assumere un figlio/a come badante purché sussista:
- un regolare contratto di lavoro;
- il pagamento dello stipendio come risulta in busta paga;
- il regolare versamento dei contributi previdenziali dovuti.
Come dimostrare la sussistenza del rapporto di lavoro?
Occorre presentare all’INPS la lettera di assunzione, il contratto sottoscritto da entrambe le parti, le buste paga e le ricevute dei bonifici con cui viene corrisposto mensilmente il pagamento dello stipendio.
Avv. Luisa Camboni
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