“Cold case” a Barumini risolto grazie al RIS di Cagliari e alle tracce di DNA lasciate sul luogo del misfatto da due giovani.
Ieri a Barumini i carabinieri della locale Stazione in collaborazione con quelli della Compagnia di Sanluri e col fondamentale supporto di quelli del RIS di Cagliari, a conclusione di pazienti indagini, hanno deferito in stato di libertà per tentato furto aggravato alle Procure Ordinaria e dei Minori di Cagliari un ventenne e un sedicenne del luogo.
A seguito di accertamenti tecnico biologici sul loro DNA compiuti dall’organo tecnico dell’Arma su reperti sequestrati all’epoca dei fatti, i due giovani sono risultati essere gli autori del tentato furto datato 16 dicembre 2020.
In quell’occasione i due soggetti si erano feriti entrambi durante l’effrazione della vetrata dell’esercizio pubblico.
Come mai c’è voluto tanto tempo per scoprire che gli autori di quell’incursione notturna sono stati loro, dato che i Carabinieri erano in possesso del loro DNA? Semplice: in quel momento il loro profilo genetico ancora non compariva nella banca dati centrale e dunque non poteva essere comparato con quello emergente dai frammenti di vetro sui quali avevano lasciato tracce di sangue.
Appena un profilo genetico viene associato ad un nome, può finalmente essere comparato con tutti i reperti in cerca di autore che attendono di poter essere attribuiti a qualcuno, anche dopo anni.