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domenica, 24 Novembre 2024
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La mostra “Sardegna Isola Megalitica” sbarca a Salonicco

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“La mostra sta garantendo visibilità internazionale alla Sardegna, ai suoi musei, ai suoi beni archeologici, presentandola come un punto di riferimento culturale nel Mediterraneo. Una concreta testimonianza dell’immenso patrimonio archeologico dell’Isola, in vetrina all’interno di alcuni tra i musei più importanti in Europa, a dimostrazione che, oltre ai beni ambientali e paesaggistici indiscussi, la Sardegna si può proporre come meta di turismo culturale, forte dell’unicità che la caratterizza”. Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, ieri, durante l’inaugurazione, al Museo Archeologico di Salonicco, della mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi storia di pietra nel cuore del Mediterraneo”.

Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco di Salonicco, i rappresentanti delle istituzioni greche (Governo nazionale e Regione Macedonia), del Museo greco, delle istituzioni italiane (Ambasciata, Istituto di Cultura e Camera di Commercio), della Direzione Musei della Sardegna e della Fondazione Mont’e Prama.

La mostra, promossa dalla Regione coi fondi Por Fesr Sardegna 2014-2020, insieme al Museo Archeologico nazionale di Cagliari e alla direzione regionale Museo della Sardegna, col patrocinio dei Ministeri della Cultura e degli Affari esteri, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale, resterà in Grecia fino al 15 maggio 2022, prima di approdare e chiudere il suo percorso al Museo Mann di Napoli dal 10 giugno al 11 settembre 2022.

Come al Neues Museum di Berlino e al Museo statale Ermitage di San Pietroburgo, tra i protagonisti della mostra in Grecia è ancora uno dei Giganti di Mont’e Prama, che ha sempre viaggiato in perfetta sicurezza, affidato ad una ditta specializzata: un pugilatore di 190 centimetri di altezza (con il piedistallo) e 300 chili di peso, rinvenuto a Cabras in frammenti tra il 1975 e il 1979.

Gli oltre 250 reperti esposti (collane, bracciali, vasi, oggetti legati all’ambito funerario e ai luoghi di culto, bronzetti che riproducono figure umane, maschili e femminili nei diversi ruoli della società, ma anche animali e altri oggetti) sono stati selezionati dalle collezioni dei musei di Cagliari, Nuoro e Sassari e sono accompagnati da un supporto didattico e multimediale.

Finora, la Mostra ha visto la presenza totale di 213.400 visitatori: 96.000 a Berlino e 117.400 a San Pietroburgo.

“La mostra, che ha ricevuto anche il riconoscimento della ‘Medaglia del Presidente della Repubblica’, fa parte di un progetto ambizioso e di alto livello culturale e storico, che vuole posizionare la Sardegna nel mercato turistico-culturale, attirando turisti, studiosi e appassionati dall’Italia e dall’estero per tutto l’anno – ha evidenziato l’assessore Chessa – Abbiamo un immenso patrimonio di nuraghi, pozzi sacri, domus de janas, tombe dei giganti che finora non sono stati valorizzati adeguatamente. Il turismo culturale è una delle chiavi che vogliamo utilizzare per destagionalizzare i flussi turistici, valorizzando la forza della storia millenaria della Sardegna. Una terra ricca di affascinanti narrazioni che meritano di essere raccontate per far conoscere l’identità sarda e i numerosi siti archeologici, che rappresentano una grande opportunità anche per il sistema delle imprese turistiche, delle agenzie culturali e delle amministrazioni locali nei vari territori. Se i Sardi prenderanno coscienza del valore storico e culturale della propria terra si potrà invertire anche la tendenza allo spopolamento delle zone interne, creando occasioni per l’occupazione. La Regione vuole investire maggiormente in cultura e l’archeologia deve diventare un’offerta importante del sistema turistico sardo”.

“A supporto di questo progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale regionale, la Regione, come ha recentemente annunciato il presidente Solinas, ha stanziato un milione di euro per la progettazione e la realizzazione di campagne di scavo archeologico nei siti di significativa rilevanza storica e culturale”, ha concluso l’esponente della Giunta regionale.

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