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Caro bollette, l’allarme dei Sindaci: “I soldi delle famiglie non bastano per pagare le spese”

Abbiamo più volte affrontato il tema del caro bollette che ha contrassegnato questo inizio di 2022. Aumenti del costo dell’energia elettrica, della benzina e del gas che stanno facendo lievitare le spese familiari e che non sono bilanciati da un aumento congruo delle buste paga.

Per questo, la preoccupazione dei sindaci, prime “sentinelle” nei territori di competenza rispetto al disagio economico della popolazione, è alta. Anche il Sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu, lancia un allarme attraverso il suo profilo politico sui social.

“In questo inizio d’anno – spiega il primo cittadino di Samassi – a parità di consumi per una famiglia media di 4 persone il costo dell’energia è aumentato dal 20 al 60% (per capirci nei nostri Comuni il bombolone del gas dai 50,00 € è passato ai 60,00 €, mentre una bolletta dell’ENEL dai 190,00 € di gennaio/febbraio 2021 è passata ai 310,00 € di quest’anno). Stessa sorte ci tocca alla pompa di benzina dove il pieno per la nostra auto (per i pochi che ancora possono permetterselo) ci costa 10/20 o 30 euro in più”.

In alcuni casi, come sottolineato da Confartigianato Sardegna, i rincari per le attività produttive hanno sfiorato il 200%.

“Le stesse difficoltà stanno riscontrando le attività produttive – conferma Pusceddu – che con queste spese non riescono più a rientrare nei costi di produzione e sono costrette ad aumentare i prezzi sul mercato (sperando di non perdere troppi clienti). Ma quanto possono reggere prima d’andare in profondo rosso?”.

Un problema che attanaglia sia le aziende che le famiglie, in un circolo vizioso di rialzi che va ad abbattersi inesorabilmente su tutti, in particolare sui ceti meno abbienti, in un periodo già fortemente contrassegnato dalla crisi economica.

“In questo momento le famiglie sostengono il maggior costo dell’energia direttamente (pagando le bollette) e indirettamente attraverso il costo dei prodotti al consumo. Per verificarlo è sufficiente fare la comparazione tra il costo dei carrelli della spesa dell’anno scorso e di quest’anno. Ciò significa che a stipendi fermi (per chi lo ha) non basteranno più i soldi per pagare quello che ogni mese c’è da pagare, mentre per chi non ha redditi certi sarà l’avvio di una spirale in cui il debito familiare genererà ulteriore debito. La matematica non è un’opinione e chi gestisce i bilanci di casa lo sa meglio di tanti economisti di grido” – denuncia il Sindaco di Samassi, raccogliendo il grido di disperazione di tantissimi contribuenti.

“È vero che ci sono mille emergenze – conclude Pusceddu – in quest’epoca pandemica ma se il Governo non trova rapidamente una soluzione per bloccare l’aumento dei prezzi per molte famiglie il COVID rischia di diventare l’ultimo dei loro problemi”. 

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