È quanto emerge dal report del caseificio piemontese Biraghi che nel marzo del 2017 sottoscrisse lo storico accordo di filiera con Coldiretti Sardegna dando vita al grattugiato che paga il giusto prezzo ai pastori. La scommessa (vinta) del patto prevede infatti un prezzo minimo garantito ai pastori che devono sempre e comunque ricevere una remunerazione del latte che paghi i costi di produzione a prescindere dall’andamento del mercato (non è andato mai sotto l’euro-litro neppure quando il latte era pagato a 60 centesimi al litro e il progetto stava ancora partendo).
Dall’arrivo nel mercato italiano per il Pecorino etico solidale (che da qualche mese è presente anche in delle catene distributive europee) è stato un crescendo di vendite.
Da due mesi è anche il pecorino grattugiato più presente in Sardegna con una distribuzione ponderata (indica la presenza nei punti vendita che vendono più formaggio grattugiato) che a novembre ha raggiunto il 71% (+7% rispetto allo stesso mese del 2020). Il primo grattugiato concorrente ha una distribuzione ponderata inferiore del 5%, è al 66% (con un trend negativo rispetto a novembre del 2020).
A novembre 2021 (ultimo dato disponibile per il report) le vendite del pecorino etico solidale sono cresciute del 44,52% rispetto allo stesso mese del 2020. A marzo invece si è registrato il record assoluto di crescita di vendite in percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno prima con + 263%.
Ma nel 2021, quando ancora mancano i dati di dicembre, si è anche già stabilito in 11 mesi il record assoluto di vendite con 1850 quintali (1.485 quintali in tutto il 2020) con una media di 167 quintali al mese. Rispetto ai primi 11 mesi del 2020 nel 2021 si è venduto il 46% di quintali in più.
“I dati dell’accordo di filiera con Biraghi a distanza di ormai cinque anni devono far riflettere tutti i protagonisti delle filiere agricole, dal produttore alla distribuzione, a maggior ragione oggi che il prezzo è buono, almeno per il pecorino (il Romano ha raggiunto i 10 euro/kg) ma il discorso vale anche per gli altri prodotti
– è il ragionamento del presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Dimostra che gli accordi seri, virtuosi e trasparenti che coinvolgono e danno pari dignità a tutti gli attori della filiera funzionano e danno soddisfazione economica a tutti. Da quest’anno i produttori hanno a disposizione anche lo strumento importante della legge contro le pratiche sleali che li tutela ma è soprattutto la cultura che deve cambiare”.Il pecorino etico solidale è una miscela composta dal 70 per cento di pecorino prodotto dalla Cooperativa pastori di Dorgali con il latte munto nello stesso territorio dai soci e dal 30 per cento di vaccino Biraghi 100% made in Italy: “il pecorino acquistato da Biraghi ha sempre garantito un remunerazione del latte ai pastori di minimo un euro al litro – evidenzia Leonardo Salis, presidente della cooperativa Pastori Dorgali -. Ma oltre a garantire una remunerazione equa al pastore, l’accordo consente anche alla Cooperativa di poter programmare conoscendo da inizio annata i quantitativi di pecorino da destinare a questo canale ed il costo. Biraghi è un partner serio che rispetta gli accordi (ed in ormai 5 anni ci sono stati anche momenti anche molto difficili per il mercato del pecorino): ritira il prodotto nei tempi accordati e li paga puntuale al prezzo stabilito. Spesso anzi abbiamo il problema inverso di ricevere ordini maggiori rispetto a quelli stabiliti”.
“Coldiretti promuove e sponsorizza veri accordi di filiera virtuosi attraverso la sua società economica Filiera Italia – ricorda il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – perché siamo convinti che questa sia la strada maestra per valorizzare l’agricoltura locale. L’accordo con Biraghi è una esperienza concreta sperimentata in uno dei settori più difficili in cui le fluttuazioni del prezzo hanno sempre dominato il mercato. Un accordo che funziona e che sta crescendo di anno in anno con grosse potenzialità di crescita”.