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lunedì, 25 Novembre 2024
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Regione, approvata la Finanziaria: risorse per 9 miliardi nel 2022

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La Giunta regionale ha approvato ieri sera la Finanziaria regionale con cui vengono stanziate risorse per 9 miliardi nel 2022, risorse a cui si aggiungeranno i fondi comunitari della nuova programmazione 2021-2027 e quelli relativi al Pnnr. Quaranta milioni per la progettazione dei Comuni, bonus nascita con contributo fino a 600 euro mensili fino al quinto anno di età per i bambini che risiedono nei Comuni sotto i 3mila abitanti, incentivi per far nascere nuove attività nei Centri a rischi spopolamento, mantenimento delle agevolazioni fiscali esistenti e rifinanziamento delle misure sul lavoro: sono questi i punti salienti della manovra.

“Per la prima volta la Sardegna combatterà con forza e decisione mali atavici come lo spopolamento dei territori e l’isolamento”, ha evidenziato il Presidente della Regione Christian Solinas. “Questa legge di bilancio va a incidere profondamente sul tessuto economico e sociale sardo – ha continuato il Presidente – e coniuga strategia e prospettiva con la capacità di programmazione che da qui in avanti vedrà impegnate Istituzioni ed Enti locali. Abbiamo davanti una manovra di stabilità che riveste un ruolo strategico per la ripresa e la crescita della Sardegna. Grazie a una serie di misure mirate e al rifinanziamento di quelle ritenute strategiche andremo a condizionare positivamente le prossime politiche di sviluppo”.

Di particolare rilevanza è il capitolo “Sviluppo locale e misure di contrasto allo spopolamento”. La manovra stanzia le risorse a favore dei nuclei familiari che risiedono o trasferiscono la residenza nei Comuni oggetto di agevolazione (sotto i 3mila abitanti) per ogni figlio nato dal 2022 in avanti, adottato o in affido pre adottivo fino al compimento del quinto anno di età.

Sempre in chiave di contrasto allo spopolamento è il contributo a fondo perduto fino a 15mila euro per la ristrutturazione di prima casa destinato a chi risiede o trasferisce la residenza nei Comuni al di sotto dei 3mila abitanti. Chi invece deciderà di aprire un’attività nei territori più deboli potrà contare su un contributo fino a 20mila euro (contributo di 15 mila per una nuova apertura, che arriva fino a 20mila in caso di nuove assunzioni). Previsto anche il Credito d’imposta per le attività che già operano in quei Comuni (anche in questo caso il contributo è soggetto a un incremento in caso di nuovo dipendente assunto.

“Oggi mettiamo in campo le misure che riteniamo più valide per sostenere la competitività del sistema produttivo regionale nel suo complesso, per favorire l’occupazione, attrarre nuove iniziative imprenditoriali e consolidare quelle già esistenti – ha spiegato l’Assessore del Bilancio e della Programmazione, Giuseppe FasolinoNonostante permangano ancora degli elementi di incertezza sull’evoluzione della pandemia, questa manovra finanziaria rispetto a quelle precedenti fortemente condizionate dall’esigenza di far fronte all’emergenza sanitaria e economica, è volta a superare la gestione dell’emergenza in senso stretto e individua un programma di interventi per lo sviluppo del territorio, tra cui misure per il lavoro, imprenditorialità e contrasto allo spopolamento dei piccoli comuni”, ha concluso l’Assessore.

Nell’ambito delle politiche di sviluppo viene istituito il Fondo progettazione: 40 milioni per anticipare le spese di progettazione degli Enti locali, utili per far ripartire gli investimenti e creare sviluppo e occupazione. Vengono inoltre stanziati 5 milioni l’anno nel triennio 22-23-24 per sostenere le Amministrazioni degli Enti locali con personale esperto in grado di supportarli nella gestione dei bandi nazionali ed europei e nella programmazione territoriale con l’obiettivo di accorciare la forbice tra i territori più virtuosi e quelli rimasti indietro. La Cabina di regia istituita sempre ieri dalla Giunta sarà un sostegno in più per aiutare i Comuni a cogliere le opportunità derivanti dai bandi. Confermato anche il fondo unico a favore degli Enti locali per un importo che supera i 600 milioni di euro.

Sul fronte del lavoro viene incrementato il contributo per consentire l’assunzione di personale legata allo sblocco del turn over dell’agenzia Forestas. Si tratta di una misura che dopo dieci anni andrà a incidere positivamente sui livelli occupazionali in tutta la Sardegna e che andrà a “popolare” di lavoratori anche le zone interne e quelle ritenute più deboli.

Per la prima volta viene stanziato un contributo a fondo perduto per investimenti nel settore del commercio nella misura del 40% (30 milioni di euro). Altri 10 milioni vengono stanziati a favore degli artigiani con contributi di sostegno per il comparto (legge 949) rifinanziati con la manovra in corso.

Le misure sul lavoro che hanno fatto da fondamentale paracadute durante i due anni di crisi sanitaria ed economica sono state rifinanziate, facendo uno sforzo in più sui prossimi anni. Per la ripresa economica e per sostenere le imprese e i lavoratori gravati dalla crisi vengono infatti stanziati altri 10 milioni per il Fondo Resisto, a cui si aggiungono 16 milioni del Fondo “Sardegna Lavoro”.

Confermati anche tutti gli stanziamenti per le politiche sociali. Sul fronte sanitario tra le misure di particolare rilievo c’è l’aumento dello stanziamento per i dispositivi in favore dei diabetici, portano da 4 a 10 milioni l’anno.

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