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venerdì, 20 Dicembre 2024

Fondo Sviluppo e Coesione: “Sardegna pronta a raccogliere la sfida”

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“Il tema del divario territoriale ha accompagnato la storia di questo Paese e continua a farlo, ma ora abbiamo davanti uno scenario diverso, per certi versi inedito, caratterizzato dalla possibilità di incidere in maniera positiva sullo sviluppo delle regioni fino a oggi penalizzate e soggette a spopolamento e mancato sviluppo. Come regione siamo pronti a dare corpo e anima ai progetti e ai piani di sviluppo territoriali più virtuosi, per accompagnare la Sardegna e i sardi nel processo di transizione verso nuovi modelli di crescita”.

Lo ha detto il Presidente Christian Solinas a margine del convegno “Uniamo l’Italia” organizzato dal ministro per il Sud Mara Carfagna e finalizzato a sostenere le Regioni per programmare al meglio le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, FSC, che insieme ai Fondi strutturali europei rappresenta lo strumento finanziario principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali.

Dobbiamo essere capaci di accrescere lo sviluppo delle nostre regioni con l’obiettivo di superare i ritardi strutturali, in particolare delle Isole, la nostra in primis, gravate dal peso dell’insularità – ha proseguito il Presidente – È necessario rimuovere gli ostacoli che continuano ad accrescere il divario tra Nord e Sud del Paese e fondamentale in questo senso sarà la capacità che dimostreremo di realizzare i progetti che da qui ai prossimi anni vedranno la luce, grazie anche alle risorse derivanti dalla programmazione comunitaria 21-27 che destina 54 miliardi al Sud, per diminuire le diseguaglianze tra le regioni e mettere in pratica politiche reali di riequilibrio territoriale. La Sardegna è pronta”.

Al convegno, in collegamento video, ha partecipato l’Assessore del bilancio Giuseppe Fasolino che ha messo in luce le energie positive che un buon utilizzo dei Fondi sprigionerà per le regioni e le aree depresse, ma anche le possibili criticità nella spesa delle risorse, che secondo l’Assessore avranno necessità di corsie preferenziali, iter autorizzativi e procedure snelle che consentano appunto di semplificare, oltre a una flessibilità che consenta di cambiare in corsa l’indirizzo finanziario dei progetti per accedere, eventualmente, al Fondo di Sviluppo e Coesione.

“Dobbiamo fare in modo che il Fondo Fsc sia complementare alle altre misure e a una strategia unica all’interno delle regioni – ha spiegato l’Assessore –  Per fare questo è fondamentale che si attivino procedure snelle, quindi la possibilità di usare gli stessi strumenti di semplificazione previsti per il Pnrr, a cui accompagnare una certa flessibilità: se all’interno della strategia regionale c’è qualche progetto strategico rimasto escluso dal Pnrr o da altre linee di finanziamento sarebbe utile poter rifinanziare in corsa con i fondi Fsc”.

L’esponente della Giunta Solinas ha tracciato la linea d’azione della Sardegna con un focus sui principali tematismi affrontati nella strategia regionale: “La compensazione dei divari territoriali per noi non può che passare per i progetti legati all’insularità. Strade, ferrovie, ospedali o finanziamenti alle imprese per aiutarle e sostenerle nel processo verso le grandi transizioni energetica e della digitalizzazione risultano temi fondamentali, ma per far sì che diventino vincenti per lo sviluppo della Sardegna è necessario che ai progetti si accompagni la flessibilità e l’opportunità di usare anche per il Fsc le stesse procedure di semplificazione previste per il Pnrr”.

Il Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 ammonta per l’Italia a 73 miliardi, cui si aggiungono i 222 miliardi del Pnrr e del Fondo complementare e 81 miliardi della programmazione comunitaria, di cui 54 per il Sud. A queste risorse, come ha spiegato il ministro dell’economia Daniele Franco nel corso dell’incontro, si aggiungono i fondi di durata quindicinale delle leggi di bilancio (170 miliardi nelle leggi 2017-2021 a cui sommare i 71 miliardi al 2036 stanziati nell’ultima manovra).

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